Carlo III è stato incoronato re d’Inghilterra. “God save the king” (Dio salvi il re), ha pronunciato l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, che dopo una lunga ed estenuante cerimonia nell’abbazia di Westminster, a Londra, ha posto sul suo capo del sovrano la corona di Sant’Edoardo. Dopo re Carlo III anche la regina consorte Camilla ha ricevuto l’unzione ed è stata incoronata.
Prima della corona, re Carlo III ha ricevuto le diverse insegne reali, fra cui il guanto, le armille (bracciali), il globo e i due scettri. Il sovrano è stato quindi intronizzato, ultima fase della sua incoronazione. Seduto sul trono, col capo coperto dalla corona, ha ricevuto il giuramento di fedeltà del figlio ed erede William. Poi è stato pronunciato il giuramento di fedeltà del pubblico, “l’omaggio del popolo” a cui si sono uniti quanto lo volevano, nell’abbazia e davanti agli schermi, pronunciando le parole: “Giuro vera lealtà a Sua Maestà, i suoi eredi e successori, in base alla legge. Dio aiutami”.
Dopo Carlo III anche la regina Camilla ha ricevuto l’unzione ed è stata incoronata. Camilla non ha dovuto pronunciare il giuramento ed ha ricevuto sul capo la corona della regina Mary. Dopo aver ricevuto la comunione, re e la regina consorte si sono quindi diretti nella cappella di Sant’Edoardo, dietro l’altare maggiore.
I sovrani sono poi usciti dall’abbazia accompagnati dall’inno nazionale, entrambi con la corona sul capo. Il re, con il lungo manto di velluto rosso bordato d’ermellino e nelle mani lo scettro e il globo, ha camminato davanti a tutti, mentre la regina seguiva più indietro. Il suono delle campane dell’abbazia ha salutato l’uscita del re.
Per la città centinaia di migliaia di persone hanno salutato i nuovi sovrani. Carlo III e Camilla sono poi tornati a Buckingham Palace sulla Gold State coach, fastosa ma purtroppo scomoda carrozza d’oro utilizzata in tutte le ultime incoronazioni a partire da quella di Guglielmo IV nel 1831. Solo i sovrani e i loro coniugi possono salirvi.
Re Carlo e la regina Camilla, entrambi con le corone sul capo e lui col mantello reale, si sono affacciati al balcone di Buckingham Palace per salutare la folla. Con loro c’erano tutti i paggetti, due dame di compagnia di Camilla, l’erede al trono William con la moglie Kate e i tre figli e altri membri della famiglia reale. Il principe Harry, come previsto, non c’era.
Fra le urla di entusiasmo della folla, i reali hanno assistito al sorvolo di Buckingham Palace da parte di cinque formazioni di elicotteri, seguiti dalla pattuglia acrobatica Red Arrow della Royal Force. L’esibizione aerea ha segnato la fine della cerimonia dell’incoronazione.
IL GIURAMENTO E LA CONSACRAZIONE – Nell’abbazia di Westminster, davanti all’arcivescovo, il nuovo re ha giurato di rispettare la legge (Coronation Oath) e di essere “un protestante fedele” alla Chiesa d’Inghilterra (Accession declaration oath). “Sua maestà, come figlio del Regno di Dio, vi accogliamo in nome del Re dei Re”, ha detto l’arcivescovo di Canterbury. “Nel Suo nome e nel Suo esempio, sono qui non per essere servito, ma per servire”, ha risposto il sovrano.
L’arcivescovo di Canterbury ha quindi consacrato re Carlo III con l’unzione, la parte più sacra della cerimonia di incoronazione, che per questo si è svolta lontana dagli occhi del pubblico, nascosta da paraventi. Il sovrano, che è anche capo della Chiesa d’Inghilterra, ha ricevuto l’unzione sul capo, sul petto e sulle mani, seduto sulla Coronation Chair. L’olio per la cerimonia proviene dalle olive del Monte degli ulivi a Gerusalemme ed è stato consacrato con una cerimonia nella Chiesa del Santo Sepolcro. Re Carlo III ha quindi ricevuto la stola reale dal figlio ed erede al trono William. La stola è una delle insegne reali che il sovrano riceve durante la cerimonia.
WILLIAM E KATE – Alla processione di rientro a Buckingham Palace hanno partecipato anche gli eredi. Il principe e la principessa di Galles, William e Kate, destinati a diventare un giorno re e regina, erano seduti in una carrozza nero e oro, con le alte ruote rosse, trainata da quattro cavalli. Con loro i figli George, Charlotte e Louis, terzo, quarta e quinto in linea di successione.
I LEADER PRESENTI – Novanta capi di Stato e di governo stranieri hanno partecipato all’incoronazione di re Carlo III nell’abbazia di Westminster. Lo ha reso noto il Foreign office, secondo cui tra gli invitati c’era anche il vice presidente cinese Han Zheng, una presenza che ha sollevato polemiche. Nessun invito a partecipare, invece, è stato recapitato a rappresentanti di Russia e Bielorussia, a causa della guerra in Ucraina, a Iran, Siria, Venezuela, Afghanistan e Myanmar. Invitati invece gli ambasciatori di Nicaragua e Nordcorea, come già avvenuto in occasione dei funerali della regina Elisabetta nel settembre scorso.
LA CORONA – Potente simbolo della monarchia britannica, la corona è alta più di 30 centimetri, realizzata in oro a 22 carati e molto pesante, ben 2,28 kg. Custodita nella torre di Londra, fu realizzata ne 1661 per l’incoronazione di Carlo II, prendendo a modello quella di Edoardo il confessore (sovrano fra il 1042 e il 1066), ritratta nel famoso arazzo di Bayeux, in Francia. Considerata una reliquia, la corona del re canonizzato come santo era stata usata per secoli, fino a quando fu fatta fondere durante la rivoluzione guidata da Oliver Cromwell, quando re Carlo II fu decapitato.
La nuova corona di Sant’Edoardo fu poi usata per sole altre due incoronazioni (Giacomo II nel 1685 e Guglielmo III nel 1689). Poi passò di moda e rimase inutilizzata per oltre 200 anni. Re Edoardo VII la scelse per la sua incoronazione nel 1902, ma poi si ammalò e dovette ripiegare su una corona più leggera per la cerimonia. Fu Giorgio V il primo ad usarla nuovamente e per l’occasione la corona assunse l’attuale aspetto, con l’inserimento permanente delle gemme. Anticamente le pietre preziose erano rimovibili e alcune venivano affittate per la cerimonia.
Oggi nella corona vi sono 444 gemme – zaffiri, rubini, ametiste, topazi e acquamarine – incastonate su montature d’oro e smalto. Appoggiata su una fascia di pelliccia d’ermellino, la corona reca all’interno una berretta di velluto rosso. La sua silhouette con i quattro archi d’oro, riuniti al centro con un globo sormontato da una croce, era il logo della monarchia britannica sotto il regno di Elisabetta e come tale figura ancora sugli stemmi della posta, la polizia, i passaporti e i documenti ufficiali. Carlo invece ha scelto un’alta corona, ma intanto quella di Sant’Edoardo è l’icona dell’incoronazione su Twitter.
IL PARAVENTO – L’eccellenza italiana all’incoronazione di re Carlo III. Il tessuto dell’iscrizione alla base dell’albero, presente sul paravento dell’unzione – Anointing Screen – utilizzato nel momento più sacro dell’incoronazione, l’unzione del re, è stato realizzato con i preziosi filati in lino della filatura italiana Linificio e Canapificio Nazionale di Villa d’Almè in provincia di Bergamo.
I filati di lino smeraldo e brillante, tra i prodotti classici di Linificio e Canapificio Nazionale, sono stati scelti dalla John Spencer (Textile) Ltd. per realizzare il tessuto dell’iscrizione presente sul paravento. Al contempo la sostenibilità dei filati soddisfa le richieste ecologiche del nuovo re. Il paravento è l’elemento che cela agli occhi del mondo il momento più sacro della cerimonia, l’unzione, quando il decano di Westminster versa l’olio sacro dall’ampolla al cucchiaio con il quale l’arcivescovo di Canterbury unge mani, petto e testa del sovrano, istante considerato storicamente il momento in cui Dio e il re si congiungono.
L’Anointing Screen, donato a Carlo III dalle corporazioni commerciali antiche e moderne di Londra, ha tre lati: su quello centrale presenta un albero con 56 foglie, una per ogni membro del Commonwealth, con la cifra del re posizionata alla base, mentre il design dei due minori si ispira al pavimento dell’Abbazia di Westminster.
Dopo la morte della Regina Elisabetta, avvenuta a settembre 2022 a 96 anni dopo 70 anni di regno, Carlo III è dunque ufficialmente il sovrano del Regno Unito di Gran Bretagna, Galles, Irlanda del Nord e degli altri quattordici regni del Commonwealth. Figlio maggiore della regina Elisabetta II e del marito Filippo di Edimburgo, Carlo ha oggi 74 anni e appartiene al casato Windsor, che ha mantenuto tale denominazione per decreto reale anche dopo il matrimonio della madre. Quando la madre Elisabetta venne incoronata regina aveva 4 anni.