“Il governo andrà avanti nonostante le agenzie di rating, i commissari europei e qualche incomprensione interna. Faccio esercizio yoga per superarli”. Lo ha detto Matteo Salvini prima del suo intervento al Forum di Coldiretti a Cernobbio in merito alla pagella di Moody’s.
Il vicepremier ha aggiunto che “siamo qui per rispondere ai problemi degli italiani, non per far saltare i governi né per farci impaurire dalle agenzie di rating che in passato hanno clamorosamente dimostrato di fallire i loro giudizi come falliranno questa volta. E’ una buona manovra e andremo fino in fondo”, ha ribadito il leader leghista.
“L’Italia è un Paese solido, l’outlook è stabile, mi dicono gli esperti che l’importante è che l’outlook fosse stabile e quindi abbiamo un outlook stabile”, ha aggiunto ancora Salvini.
Moody’s “declassa” l’Italia, ma l’outlook è stabile
L’agenzia Moody’s ha tagliato ieri il rating dell’Italia a Baa3 da Baa2 con outlook stabile. La decisione è legata a un “cambio concreto della strategia di bilancio, con un deficit significativamente più elevato” rispetto alle attese”. Alla base della decisione c’è la ”mancanza di una coerente agenda di riforme per la crescita”, e questo ”implica” il prosieguo di una ”crescita debole nel medio termine”. Lo afferma la stessa agenzia nella nota, sottolineando che i piani del governo non rappresentano un ”coerente programma di riforme” che puo’ spingere ”la mediocre performance della crescita su base sostenuta”.
Palazzo Chigi: “Tutto previsto”. Di Battista: “Italia sotto attacco, ribelliamoci”
“Tutto come previsto”, hanno commentato all’Ansa fonti di Palazzo Chigi il taglio del rating dell’Italia da parte di Moody’s. E sul punto Alessandro Di Battista affonda: “L’Italia è sotto attacco. Non basta più il voto. Occorre una ribellione democratica fatta a colpi di informazione” per affermare “la verità” e svelare “i conflitti di interesse delle agenzie di rating”, scrive su fb l’esponente del M5s che sprona gli italiani ad avere “coraggio” e a mobilitarsi contro “la bancocrazia”.
“Il problema – spiega Di Battista – non è il deficit al 2,4%, o il reddito di cittadinanza, o il superamento della legge Fornero. Il problema è che per la prima volta si è deciso di tirare fuori denari per ripristinare alcuni diritti economici e sociali dei cittadini e non per garantire le solite entrate alle banche d’affari. E se tale scelta politica dovesse per di più produrre un aumento del PIL e un conseguente abbassamento del deficit per tutti coloro che hanno obbligato gli Stati sovrani a tagliare la spesa pubblica, a privatizzare i loro gioielli, a mettere le mani sui diritti dei lavoratori o sulle pensioni gli si metterebbe male”, scrive su fb l’ex parlamentare Cinquestelle.
Paolo Savona:”Debito solvibile, nessun rischio default”
“C’è un punto di partenza nel quale non solo credo io, ma credo che ci credano tutti gli italiani: il debito pubblico italiano è assolutamente solvibile, non c’è nessun problema che l’Italia invochi un default”, dice il ministro Paolo Savona, parlando al convegno dei Giovani di Confindustria. “E non c’è nessuna possibilità – aggiunge – che incorra in un cosiddetto rischio di denominazione, cioè di rifiutare l’euro come denominazione del suo debito. Se accadrà sarà per motivi esterni al Paese”.
“La crescita verrà dalla riattivazione degli investimenti”, dice il ministro sulla manovra. Bilanciare il deficit con la crescita è “una “una situazione che va affrontata. Va affrontata con gli investimenti. Io ho ancora fiducia che riusciremo a farlo”. “Possiamo crescere benissimo al 2 ed al 3% se riusciremo a riattivare gli investimenti agendo su norme che non sono fatte da questo governo” e che “vanno modificate”.
Capo economista di Deutsche Bank si schiera a favore dell’Italia: “Paese solido e più virtuoso in Europa”
Intanto, sul Blog delle Stelle, appare una dichiarazione in favore dell’Italia di David Folkerts-Landau, capo economista di Deutsche Bank.
“L’Italia avrebbe un avanzo di bilancio, se non fosse per il pagamento degli interessi (sul debito, 90 miliardi l’anno, ndr). La cosa più straordinaria – spiega Folkerts-Landau – è che lo sforzo fiscale dell’Italia è oltre ciò che chiunque altro ha fatto in Europa, ed ha accumulato avanzi primari (al netto degli interessi) per il 13% del PIL, mentre la Germania solo per il 5%. L’Italia, in questo senso, è il paese più virtuoso in Europa, ed ora il fatto di andare da lei con una mazza da baseball e dire “Devi diminuire il tuo deficit affinché sia ‘sostenibile‘ secondo i criteri della Ue” va contro tutte le ragioni e le logiche politiche. Infatti io credo che questa sorta di minaccia, di pressione, da parte della Ue stia radicalizzando la nazione, stia radicalizzando la politica, stia creando un pericolo per l’esistenza dell’Eurozona. Sì, sono fortemente dalla parte degli italiani su questa particolare discussione”, conclude l’economista.