Si concentrano in Abruzzo le indagini per l’omicidio di Demetrio Di Silvestre, il piccolo imprenditore edile i cui resti sono stati trovati carbonizzati il 16 novembre alle pendici del monte dell’Ascensione ad Ascoli Piceno, a circa 60 chilometri da Tortoreto (Teramo), dove l’uomo era scomparso il giorno precedente.
Intanto, è atteso per martedì l’esito ufficiale dell’esame del Dna sui resti trovati nei pressi della frazione di Morignano dove sono stati ritrovate le ossa dell’uomo.
I carabinieri stanno cercando immagini registrate dalle telecamere di sicurezza dislocate lungo tutto il percorso compiuto dall’auto di Di Silvestre. Il sospetto è che sia stato attirato in una trappola, da nemici che potrebbe essersi fatto nel tentativo di aiutare una persona in difficoltà, in un ambito che non avrebbe comunque nulla a che vedere con la sua attività lavorativa.
E’ molto probabile che ad agire, almeno nella fase di distruzione del cadavere, possano essere state almeno due persone. Dai rilievi sul luogo del ritrovamento, sono apparsi segni di trascinamento. Non si esclude che Demetrio Di Silvestre possa essere stato ucciso altrove e poi portato sul monte dell’Ascensione per essere fatto a pezzi e bruciato.
L’uomo risiedeva a Tortoreto. A denunciarne la scomparsa era stata la moglie. I resti sono stati fiutati da un cane che passeggiava con il padrone. L’uomo aveva subito allertato i carabinieri.