Ventiquattro persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione, al riciclaggio e all’indebito utilizzo di codici di carte di credito clonate, sono state fermate dalla squadra mobile di Palermo su provvedimento della Procura di Palermo.
L’operazione, denominata “Free Money”, è nata dalla denuncia alla Polizia di Stato da parte di un direttore di banca, che avrebbe accertato una tentata frode ai danni dell’istituto e dei clienti subìta con carte di credito clonate per mezzo dell’utilizzo illecito di un Pos di una impresa di autonoleggio con sede a Palermo.
Dalle indagini della squadra mobile di Palermo è emerso che mediante le azioni messe in atto dai presunti appartenenti a una organizzazione con base a Palermo, ma con profili internazionali (Russia, Ucraina e Romania), la banda intascava denaro grazie all’uso fraudolento di codici di carte di credito clonate. Un giro di affari vorticoso di 3 milioni di euro.
In una delle intercettazioni effettuate dalla Polizia gli inquirenti sentono uno dei fermati esclamare al suo interlocutore: “…può essere che gli ho clonato la carta pure a tuo padre!”. Poi aggiunge: “mi… ho fatto una passata (di) 35mila euro con la Posta”.
Le indagini svolte dalla Polizia sono avvenute tramite intercettazioni ambientali, telefoniche e telematiche, riscontrate, tra l’altro, da servizi di pedinamento, osservazione sul territorio e accertamenti bancari da cui sono emerse “anomalie” nei conti correnti di ignare persone che si vedevano man mano prelevare somme dal proprio conto.