Matteo Renzi ha chiuso la “tre giorni” della Leopolda con un anticipo di campagna elettorale, rilanciando sul futuro e sugli “80 euro anche per le famiglie con figli”. Il segretario del Pd promette “pari dignità” a chi vorrà allearsi al Pd. Mentre Renzi alza di fatto il sipario sulla corsa alle politiche, nello stesso giorno gli ex compagni di Mdp partono per “una nuova proposta” e chiamano a gran voce come leader Pietro Grasso.
Alla Leopolda, Renzi è intervenuto anche sugli avversari: “Non siamo come Berlusconi che ogni volta che perde dà la colpa a qualcuno, noi quando perdiamo diciamo che abbiamo perso, M5s parlano di complotto ed invece quando si perde è perché gli italiani scelgono altri. Vi invito all’onestà intellettuale perchè se non guardiamo al passato non si è onesti sul futuro. Abbiamo perso la sfida ma la rifarei. Siamo qui ancora più forti di prima”.
“Tra pochi mesi comincerà la campagna elettorale – ha aggiunto Renzi -, ammesso che si sia conclusa quella prima, e la prima proposta del Pd non sarà un bonus anche se noi li difendiamo, né un diritto anche se noi li difendiamo e li abbiamo estesi ma il servizio civile obbligatorio per tutti i ragazzi del Paese”.
Silvio Berlusconi scende di nuovo in campo come nel 1994. Il presidente di Forza Italia intervenendo nella giornata di chiusura di IdeeItalia, la “contro-Leopolda” organizzata da Forza Italia a Milano, si definisce un candidato “del presente”, pensa ancora a se stesso come possibile candidato premier ma, se la sentenza di Strasburgo non arrivasse o fosse negativa, lancia il nome del generale dell’Arma Leonardo Gallitelli. L’ex premier bolla poi come “irrealistica” l’ipotesi delle larghe intese con il centrosinistra mostrandosi invece convinto di vincere.
“Se il centrodestra vincerà le elezioni, – ha detto l’ex premier – il prossimo governo avrà 20 ministri, 12 “che vengono dalla società civile e solo 8 dalla politica: “3 di Forza Italia, 3 della Lega e due a Fdi”, aggiungendo che “dovremo fare spazio alla quarta componente del futuro centrodestra”.
Per Berlusconi, i 5 stelle “hanno un front man, Di Maio, con un faccino pulito ma che si è iscritto a legge ed ha fallito, si è iscritto a ingegneria ed ha fallito. Ha fatto solo lo steward al San Paolo per vedere gratis le partite del Napoli”.