Le Fiamme Gialle di Latina hanno smascherato tre presunti falsi ciechi che ricevevano indennità dall’Inps per questa patologia, ma in realtà, socondo quanto emerso dalle indagini, ci vedevano bene: da soli andavano a fare spesa, attraversavano la strada, leggevano libri e giocavano al gratta e vinci.
I tre sono stati denunciati e dovranno restituire allo Stato, ciascuno per la propria parte, complessivamente 541.517 euro. Indagini sono in corso per accertare eventuali responsabilità delle commissioni mediche che hanno valutato la condizione di cecità dei soggetti.
I tre sono stati incastrati dopo oltre un anno di indagini con appostamenti e pedinamenti, anche in ore notturne. Giudicati ciechi dalle Commissioni preposte alla valutazione del loro reale grado di invalidità, benché beneficiassero da anni delle pensioni ed indennità di accompagnamento spettanti ai non vedenti, in realtà i tre soggetti individuati sono invece risultati tutt’altro che “ciechi assoluti”, come appurato in esito alle indagini svolte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Fondi, che ha monitorato per mesi ogni loro spostamento.
Nel corso delle preliminari investigazioni condotte, gli indagati erano già stati ripresi e fotografati dalle Fiamme Gialle mentre passeggiavano autonomamente per le strade cittadine, attraversando in modo disinvolto incroci e vie trafficate, al supermercato intenti a scegliere i prodotti da acquistare, controllandone attentamente il prezzo ovvero leggendone la scadenza sulle relative etichette, senza alcun ausilio o accompagnatore.
Le attività hanno permesso ai finanzieri di accertare, singolarmente: l’acquisto di un biglietto della lotteria istantanea, grattarlo con cura e cestinarlo, appurata la mancata vincita, dopo averlo attentamente visionato; che si era dediti alla lettura sul terrazzo di casa; che in un supermercato, si era intenti a fare in assoluta autonomia, acquisti e chiamate del numero eliminacode.
Ma la definitiva conferma, a fronte dei sospetti generati da quei comportamenti, solo apparentemente insoliti, è emersa in modo chiaro dai riscontri scaturiti dall’esame della documentazione acquisita presso gli enti preposti, che ha permesso ai Finanzieri non solo di raccogliere elementi probatori, ma anche di effettuare il conteggio dettagliato delle somme indebitamente percepite negli anni dagli indagati, tutti formalmente riconosciuti “ciechi assoluti”, erogate loro dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.
I conti sono i seguenti: 121.111,82 euro in favore di D.A.G., di 47 anni, dal febbraio del 2008; 120.045,45 euro in favore di V.F., di 59 anni, dal dicembre del 2009; 300.360,61 euro in favore di C.A., di 70 anni, addirittura dal giugno del 1985.
Per tutti è quindi scattata la denuncia alla procura della repubblica presso il tribunale di Latina per il reato di truffa in danno dello Stato, nonché la segnalazione all’Inps per il recupero delle somme anzidette e la cessazione dell’erogazione delle pensioni-indennità indebitamente percepite.
Per le ipotesi di reato previste e punite in materia di falsità ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in atto pubblico, sono altresì al vaglio dell’autorità giudiziaria le posizioni dei medici che hanno diagnosticato e in seguito confermato la cecità degli indagati, al fine di individuare eventuali omissioni o profili di responsabilità penale sulla base della corposa documentazione acquisita presso gli uffici provinciali dell’Inps pontina, in particolare quella relativa alle istanze presentate per il riconoscimento dei benefici ovvero confluite nei verbali redatti dalle Commissioni mediche per l’accertamento degli stati di invalidità.