Un pregiudicato siciliano aveva in casa un tesoro di inestimabile valore storico archeologico. Probabile frutto di ruberie di tombaroli in siti dove negli anni sono stati effettuati scavi o acquistati nel florido mercato illegale dei reperti antichi.
A scoprire il tesoro i Carabinieri di Acireale che nel corso del mese di Agosto, al termine di una perquisizione domiciliare effettuata nel comune di Aci Catena (Catania) nei confronti di un pregiudicato, hanno sequestrato un’anfora da vino, tipo Robinson, risalente al IV secolo d.c.; una bottiglia, di epoca tardo-antica (III-VI secolo d.c.); un collo di anfora da trasporto, di età greco-romana (I secolo a.c.). Questi primi tre reperti si presentano con incrostazioni marine.
Inoltre, sono state ritrovate due lucerne, di cui una acroma ed una in vernice nera, della fine del III secolo a.c.; due statuette femminili con polos, del VI secolo a.c. (il “polos” era un copricapo-ornamento femminile, che cingeva solitamente il capo delle divinità femminili, utilizzato nella scultura di figure o di divinità femminili).
Infine, una statuetta seduta in trono, del V secolo a.c.; un busto di figura femminile con “polos”,del VI secolo a.c.; una sciabola del XVIII-XIX secolo d.c.; una baionetta completa di fodero in metallo a lama fissa modello “91/98”, utilizzata dal Regio Esercito Italiano tra la fine degli anni ’30 ed i primi anni ’40.
I reperti recuperati dai Carabinieri sono stati analizzati dal personale della Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Catania, che ne ha stabilito l’autenticità e l’interesse storico, archeologico ed etnoantropologico.
Il soggetto trovato in possesso dei beni sequestrati dai Carabinieri è stato denunciato in stato di libertà per detenzione illecita di beni culturali, reato previsto dal “Codice dei Beni Culturali”.