C’è anche un direttore di banca che faceva da basista tra le persone arrestate dai carabinieri di Sciacca, in Sicilia, nel blitz che ha permesso di sgominare una banda di rapinatori. Dodici persone sono accusate a vario titolo di rapina, sequestro di persona, associazione a delinquere, furti di autovetture e ricettazione di arma da fuoco. E’ stata cosi fatta luce su una serie di colpi nei territori della Valle del Belice.
Il direttore di banca arrestato era responsabile della filiale di un istituto di Santa Margherita Belice (Agrigento), ma in carcere è finito anche un membro della storica “banda del buco”: Vito Leale, 53 anni. Insieme ad altri deve rispondere di cinque presunte rapine e tentate rapine commesse a Santa Margherita di Belice, Sambuca di Sicilia e Menfi.
Gli otto rapinatori si sarebbero avvalsi del supporto logistico e informativo di quattro basisti del luogo: oltre al direttore di filiale c’erano un barbiere, un pensionato e un pastore. Le “talpe” davano il fondamentale supporto logistico e il dipendente infedele forniva notizie precise sulla disposizione logistica e sulle consuetudini delle molte filiali in cui ha prestato servizio.
I rapinatori, durante i colpi messi a segno con precisione e rapidità, erano informati sulla disposizione dei vari locali degli istituti, soprattutto per individuare la parete sulla quale realizzare un foro d’accesso. Nel corso delle perquisizioni sono state trovate perfino le chiavi di accesso originali di uno degli istituti di credito presi di mira.
Alla banda sono contestate la rapina del 1 giugno del 2012 alla Intesa San Paolo, di Santa Margherita Belice che ha fruttato un bottino di 100 mila euro; la tentata rapina del 16 luglio del 2012 al Banco di Credito Cooperativo di Sambuca di Sicilia, di Menfi; la rapina dell’8 agosto 2012 al Banco di Credito Cooperativo di Sambuca di Sicilia, a Sambuca di Sicilia, che ha fruttato 112 mila euro, e altre due tenate rapine tra settembre 2012 e novembre del 2013 alla Intesa San Paolo di Sambuca e Santa Margherita Belice.