Sono in corso a Amatrice, i funerali solenni delle vittime del terremoto che la notte del 24 agosto ha devastato il Centro Italia. “Il terremoto non uccide. Uccidono le opere dell’uomo!”, ha detto il vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, nell’omelia della messa funebre. La ricostruzione – ha proseguito – non dev’essere “una “querelle politica” o una forma di sciacallaggio di varia natura, ma quel che deve: far rivivere una bellezza di cui siamo custodi”.
Prima della messa, il vescovo reatino ha letto tutti i nomi delle vittime. Un lungo elenco, salutato al termine con un forte applauso, che ha dato l’inizio alle esequie solenni che si svolgono nelle due tensostruttura predisposte, sotto la pioggia, dai volontari della Protezione civile.
A celebrare i funerali, oltre al vescovo Pompili, l’ex vescovo dell’Aquila Molinari e il vescovo di Ascoli Piceno Giovanni D’Ercole. Presenti, oltre a numerose persone, anche il premier Matteo Renzi e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Le vittime del terremoto accertate finora sono 292, con le due estratte oggi dalle macerie ad Amatrice. Il bilancio dal capo della Dicomac della Protezione Civile a Rieti, Titti Postiglione. Nel dettaglio sono 231 vittime ad Amatrice, 11 ad Accumoli e 50 ad Arquata. Gli assistiti nelle tende sono circa 2900, mentre sui dispersi la Protezione civile non dà cifre e resta ai 10 indicati dal sindaco di Amatrice.