Un violentissimo terremoto si è verificato nella notte nel Centro Italia, tra Lazio e Marche. Il sisma, del 6° grado della scala Richter, ha provocato, secondo un bilancio provvisorio, 63 morti, decine di dispersi e centinaia di feriti. (Il bilancio definitivo sarà di quasi 300 vittime. Aggiornato fine agosto)
Molte persone sono ancora sotto le macerie. Ingentissimi i danni, con crolli e alcuni paesi rasi al suolo tra cui Amatrice, Accumoli e Pescara del Tronto ne reatino e in provincia di Ascoli Piceno. In moto la macchina dei soccorsi con la Protezione civile, tutti i corpi delle forze dell’ordine e volontari in prima linea per cercare di strappare alla morte persone intrappolate sotto le loro case.
La scossa più violenta alle 3:36 della notte tra martedì e mercoledì. L’epicentro a 2 chilometri da Accumoli (Rieti) e 10 da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) ed Amatrice (Rieti). L’ipocentro è stato a soli 4 km di profondità.
Una seconda e terza scossa sono state registrate alle 4:32 e 4:33. Hanno avuto epicentro in prossimità di Norcia (Perugia), Castelsantangelo sul Nera (Macerata) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Gli ipocentri sono stati tra gli 8 e i 9 km.
Oltre 50 finora (alle 6:40) le repliche di magnitudo superiore a 2, cinque delle quali di magnitudo 4 o superiore.
La situazione è drammatica. Il centro di Amatrice, racconta il direttore di Rieti Life in un video, non esiste più. Estratti vivi due bambini, ma si temono molte vittime tra il Lazio e le Marche.
“E’ un dramma. Metà paese non c’è più”, ha detto il sindaco di Amatrice, “le strade di accesso sono bloccate”. L’ospedale di Amatrice è inagibile. Feriti e barelle vengono curati anche in strada davanti all’ospedale. Le ambulanze stanno trasferendo i feriti a Rieti, mentre i pazienti del nosocomio vengono trasferiti in altri ospedali.
All’arrivo alle porte di Amatrice, provenendo dall’Aquila sulla strada 260 Picente, il Ponte chiamato “A tre occhi” sopra il torrente Castellano è pericolante, si è affossato dopo il crollo di un muro sottostante. Si passa in questo punto solo a piedi o in moto.
Fino a un chilometro e mezzo da Amatrice sulla 260 Picente la strada è transitabile. Alla vista non ci sono frane o edifici crollati sulla strada. Già a 15 km da Amatrice nelle frazioni di Montereale (L’Aquila) la gente è in strada. A 10km sono visibili sugli edifici crepe e cadute di intonaco.