Se il sisma di domenica mattina si fosse verificato allo stesso orario di quello registrato alle 3:36, in piena notte, gli effetti sarebbero potuti essere nefasti, con decine, forse, centinaia di vittime e feriti tra la popolazione che risiede nei centri colpiti. Ma è soprattutto “grazie” al sisma del 26 ottobre che è stata evitata una strage di proporzioni apocalittiche. E’ paradossale ma è così. La scossa di quella sera può essere considerata di preallarme.
Con il terremoto che c’è stato la sera dello scorso 26 ottobre, con epicentro in Valnerina, moltissimi sfollati, infatti, passano le notti nelle tende o all’aperto ormai da giorni. La scossa di domenica mattina è stata molto più potente di qualche giorno fa e superiore a quella del 24 agosto (6.0).
Fortunatamente, “al momento – fa sapere il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio – ci sono diversi feriti, ma non abbiamo notizie di vittime. I feriti sarebbero una decina, di lieve entità, tranne una persona che viene segnalata di qualche gravità”.
“Inoltre, – prosegue Curcio – tre persone sono state estratte vive dalle macerie a Tolentino (dov’era morto il pensionato per infarto lo scorso 26 ottobre, ndr), dove si sono avuti diversi crolli a seguito dell’ultima scossa. “Ci sono problemi di viabilità dappertutto, a cominciare dalla Salaria chiusa”.
Intanto sono decine le scosse cosiddette di assestamento che si registrano dalle 7.40 in poi. L’INGV registra alle 7.44, quattro minuti più tardi della più potente, un terremoto di magnitudo 4.6 e poi decine di altre di minore intensità fino alla scossa registrata alle 10.35 di magnitudo 4.4 della scala Richter.