Le nuove e-mail legate a Hillary Clinton su cui sta indagando l’Fbi non provengono dal server privato usato dalla candidata democratica quando era segretario di Stato: invece sono state rinvenute dopo il sequestro da parte delle autorità federali di dispositivi elettronici di proprietà del braccio destro di Hillary, Huma Abedin, e del suo ex marito Anthony Weiner, quest’ultimo coinvolto in una vicenda di scambio di foto a sfondo sessuale.
Lo riferisce il New York Times. L’Fbi precisa: non si sa se i contenuti in questione risultino alla fine compromettenti per Hillary, se vi sia davvero materiale classificato che non sarebbe dovuto circolare. Ma secondo fonti citate dai media Usa, l’Fbi non poteva fare altrimenti, pena far fronte ad eventuali accuse di insabbiamento una volta venuta fuori la vicenda.
Alla vigilia del voto americano torna lo spettro dell’Emailgate per Hillary Clinton: James Comey, il direttore dell’Fbi, ha fatto sapere in una lettera a membri del Congresso che verranno riaperte le indagini per controllare nuove mail dell’allora segretario di Stato con l’obiettivo di verificare se contenevano materiale classificato. ”Il popolo americano merita i fatti al completo, immediatamente. E’ imperativo che l’Fbi spieghi”. ha commentato Hillary Clinton in conferenza stampa in Iowa. Clinton si dice ”certa che le nuove mail non muteranno le conclusioni già raggiunte dall’Fbi” lo scorso luglio, quando l’agenzia federale aveva chiuso l’inchiesta sull’Emailgate escludendo responsabilità penali.
Comey ha precisato che l’Fbi non può ancora dire se le email “possono essere significative” o quanto tempo sarà necessario per riesaminarle. Le email sono state scoperte in una vicenda non collegata che ha spinto Comey a disporre “appropriati passi investigativi”.
Donald Trump ha dato la notizia quasi in diretta in un comizio a Manchester, in New Hampshire, accolto da un’ovazione della folla dei suoi sostenitori. “Una corruzione su una scala mai vista prima”, ha commentato il tycoon, sostenendo che la candidata democratica vuole “portare il suo schema criminale nello studio ovale”. “Sono contento che l’Fbi stia ponendo rimedio a tutti gli orribili errori fatti” nelle indagini sulle e-mail della Clinton.
Il direttore dell’Fbi James Comey ha spiegato con una lettera ai dipendenti del bureau le ragioni della comunicazione al Congresso con cui ha reso noto la riapertura di fatto dell’inchiesta relativa alle mail di Hillary Clinton affermando di aver “sentito un obbligo” ad agire in questo senso. (Ansa)