Tiziana Cantone si è tolta la vita impiccandosi con un foulard nella abitazione dove si era rifugiata da qualche tempo con la madre, per sfuggire al clamore mediatico sollevato dai video hard che la ritraevano e che erano finiti in rete a sua insaputa. Per lei è stata come una gogna e alla fine non ha retto e l’ha fatta finita per piena responsabilità di chi crede che i Social siano una zona franca dove è concesso tutto.
La donna, 31 anni, era rimasta fortemente segnata da questa vicenda: ogni volta che usciva di casa si sentiva sotto osservazione. Il video era diventato virale tanto da costringerle ad avviare le procedure per il cambio del cognome. Pratica che stava andando a buon fine.
Residente in provincia di Napoli, Tiziana Cantone si era allontanata dal suo comune natio per trasferirsi prima fuori regione e poi a Mugnano, dove i carabinieri della Compagnia di Giugliano, guidati dal capitano Antonio De Lise, hanno trovato il suo corpo senza vita dopo essere stati allertati dalla zia.
La giovane donna aveva intrapreso anche un’azione legale per chiedere la rimozione dalla rete di quei filmini. Un diritto all’oblio sancito dalle norme e su queste il suo avvocato Roberta Foglia Manzillo aveva citato i colossi del web come Facebook Ireland, Yahoo Italia, Google e Youtube, nonché le persone coinvolte nella diffusione dei video.
“Preghiamo per Tiziana Cantone affinché la sua anima venga accolta nella beatitudine del Signore e finalmente trovi l’eterna pace”, è scritto in una delle tante pagine Facebook a lei dedicate in queste ore. A cascata tanti messaggi di cordoglio per la prematura scomparsa della ragazza. La Procura del Tribunale di Napoli nord ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio.