26 Aprile 2024

Sorveglianza Tribunali, così la sicurezza nelle principali città

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Metal detector per la sicurezza nei tribunaliIl giorno dopo la strage di Milano, il tema della sicurezza nei tribunali è balzato in primo piano. Se in alcune città ci sono stati oggi controlli più rigidi, i fatti di ieri inducono a fare il punto della situazione in alcuni centri.

Nella cittadella giudiziaria di Piazzale Clodio a ROMA i varchi all’ingresso sono gestiti dalla polizia penitenziaria tranne quello della Corte d’Appello controllato da carabinieri. Al varco per il pubblico 5 rapid scan, metal detector di ultima generazione. Avvocati, magistrati e personale amministrativo entrano solo con tesserino/permesso rilasciato dall’ufficio sicurezza della Corte d’Appello.

A NAPOLI sono allo studio verifiche più stringenti per l’accesso di avvocati, giudici e personale, che ora entrano col tesserino di riconoscimento. Il pubblico accede passando da metal-detector e scanner a raggi x. Al palazzo di Giustizia di PALERMO, sia nell’edificio principale che in quello più recente, pubblico, avvocati, cancellieri e giornalisti passano dal metal detector, mentre le borse sono controllate ai raggi X. Solo i magistrati accedono da un ingresso riservato. Gli accessi sono controllati dai carabinieri. Da oltre un anno, l’accesso di avvocati e giornalisti a Procura e Procura generale avviene previa presentazione dei tesserini dell’ordine di appartenenza.

A TORINO l’unico accesso al pubblico è presidiato dagli operatori di un’agenzia privata e da carabinieri: si passa sotto i metal detector, lasciando le borse su un rullo, e si viene sottoposti a un controllo con una ‘paletta’ per la rilevazione degli oggetti metallici. Gli avvocati sfilano da un varco vicino e, oltre a posare le borse su un rullo, come richiesto loro sin dal 2008, devono mostrare il tesserino. Due i metal detector a VENEZIA all’ingresso della ‘Cittadella’ a Piazzale Roma: sono fermi, ma saranno attivati nei prossimi giorni con un potenziamento dei controlli, secondo un piano previsto da tempo.

Nel Tribunale di ANCONA l’ingresso è attrezzato con un metal detector (non però la ‘corsia’ degli avvocati) ed è presidiato da una guardia giurata. I corridoi interni dell’edificio sono monitorati da telecamere e c’è un sistema di videosorveglianza esterno. Tredici negli ultimi 5 anni le denunce per il tentativo di introdurre coltellini e anche un teser. Nuove disposizioni da oggi a BOLOGNA: all’ingresso principale, tutti sono controllati e passano sotto metal detector, le borse fatte passare nello scanner ad infrarossi, avvocati compresi. Il tutto è seguito da due guardie giurate armate e da altro personale che controlla il monitor. Come conseguenza, un po’ di fila e qualche malumore.

A FIRENZE il nuovo palazzo di giustizia alla periferia nord della città, ha 2 ingressi vigilati da guardie private armate e metal detector, tranne un varco riservato a legali e cronisti. Stamani i controlli sono stati più accurati del solito. Controlli più serrati anche a GENOVA, dove una lunga coda si è formata al metal detector dell’ingresso principale, che in passato, per due volte, ha rilevato la presenza di un coltello addosso a un imputato. A BARI dal 17 aprile una postazione per il controllo dei documenti di chi accede al Palagiustizia sarà gestita dai carabinieri con colleghi in congedo grazie a una convenzione con l’associazione carabinieri in congedo.

A L’AQUILA dopo il terremoto del 2009 a causa dei danni al palazzo di giustizia, i vari uffici sono sparsi per la città e c’è solo la vigilanza privata, che ha sostituito l’esercito con cui è scaduta la convenzione; al tribunale in località Bazzano, dove insistono anche procura e polizia giudiziaria, non ci sono particolari misure di sicurezza come pass obbligatori o metal detector. Stessa cosa nella sede della corte d’appello.

A CATANZARO tribunale e corte d’appello sono presidiate da guardie giurate e carabinieri. All’ingresso metal detector e al Tribunale è attivo uno scanner per il controllo delle borse.

Nel Palazzo di Giustizia di POTENZA l’ingresso è controllato da personale di un istituto privato di vigilanza che utilizza anche un metal detector. Pure l’ingresso alla Procura è vigilato e forze dell’ordine sorvegliano i piani dove vi sono le aule di udienza. Metal detector operativo all’ingresso, tre guardie armate e telecamere esterne ad AOSTA: tutti sono sottoposti ai controlli, tranne personale e avvocati. Il metal detector fu installato due anni fa, in concomitanza con l’arrivo dell’allora pm Antonio Ingroia, che rinunciò all’incarico.

Tre ingressi per il personale autorizzato e uno per il pubblico a CAGLIARI: tutti sono dotati di metal detector e presidiati da guardie giurate e carabinieri. Visitatori, imputati e pubblico, ma anche tutti quelli sprovvisti di tessera magnetica riservata ad avvocati e personale autorizzato, devono far passare le borse ai raggi X. L’intero palazzo è videosorvegliato.


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