E’ stata arrestata Alfonsa Micciché, la direttrice dell’Istituto penale minorile “Beccaria” a Milano. Insieme a lei, sono finiti ai domiciliari la figlia Federica Fiorenza, il compagno di lei Emiliano Maria Longo e due rappresentanti della onlus “Araba Fenice” di Catanzaro: Giuseppe Focaccio, che ne è il presidente e Gaetana Rosaria Migali, dipendente.
I cinque sono accusati di concussione e corruzione in concorso: la direttrice, che tempo addietro ricopriva lo stesso ruolo a Caltanissetta, in Sicilia, avrebbe favorito associazioni a lei gradite a cui affidare le attività a cui partecipavano i ragazzi detenuti nella comunità penale.
Ed è proprio da Caltanissetta che vengono emesse le ordinanze di custodia cautelare che hanno mandato ai domiciliari Alfonsa Micciché. Il gip ha firmato i provvedimenti al termine di un’indagine cominciata un anno fa su fatti che risalgono al periodo tra il 2013 e il 2015.
La direttrice è accusata di avere “favorito associazioni a lei vicine per la realizzazione di progetti finanziati con fondi pubblici”. In cambio avrebbe ottenuto la disponibilità delle associazioni ad “assumere o conferire incarichi a propri familiari” anche se non avevano i titoli, le qualifiche corrispondenti e l’esperienza necessaria.
Attraverso una copiosa documentazione acquisita dai carabinieri e numerose intercettazioni, sarebbe stato ricostruito un “illecito accordo” e un sistema di affidamento di attività formative e culturali destinate ai minori detenuti basato su una “commistione di interessi imprenditoriali, economici e personali”, spiegano gli inquirenti. A questi interessi sarebbe stata “asservita la funzione pubblica di rieducazione dei giovani ristretti negli istituti”.