26 Aprile 2024

‘Ndrangheta, sequestrati beni per 6 milioni a imprenditore vicino a clan

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Beni per circa 6 milioni di euro sono stati sequestrati dai militari della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e dello Scico a Giorgio Morabito, imprenditore 45enne di San Giorgio Morgeto, nel reggino, operante nel settore della costruzione di grandi opere edili. Sigilli a imprese commerciali, beni immobili e disponibilità finanziarie e assicurative.

La misura patrimoniale è stata emessa dalla Sezione misure di prevenzione presso il Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Direzione distrettuale antimafia guidata da Giovanni Bombardieri.

Morabito è ritenuto contiguo alla cosca di ‘ndrangheta Piromalli. L’uomo è stato destinatario nel 2017 di misura cautelare in carcere nell’ambito dell’operazione “Cumbertazione”, condotta dal Gico del Nucleo di Polizia economico – finanziaria di Reggio Calabria nei confronti di un sodalizio che, negli anni, avrebbe sistematicamente turbato – o tentato di turbare – numerose gare d’appalto indette da plurime stazioni appaltanti, attraverso la presentazione di offerte precedentemente concordate, tali da determinare l’aggiudicazione degli incanti ad una delle imprese della cordata e conclusa nel 2017 con l’esecuzione di provvedimenti restrittivi personali nei confronti di 27 persone ritenute responsabili – a vario titolo – di associazione mafiosa, di favoreggiamento ai clan, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione e falso ideologico in atti pubblici – tra cui il proposto – nonché di provvedimenti reali cautelari su 44 imprese, per un valore complessivo pari a 224 milioni di euro.

Secondo l’accusa, Morabito sarebbe stato il promotore e coordinatore del sistema fraudolento, e per questo gli è stata contestata sia la partecipazione alla cosca di ‘ndrangheta “Piromalli”, operante nella Piana di Gioia Tauro, sia l’associazione semplice finalizzata alla commissione di plurimi reati in materia di corruzione, turbativa d’asta e falso, tutti aggravati dalla finalità di agevolare la predetta cosca.

Attualmente Morabito risulta rinviato a giudizio in relazione alle imputazioni ascritte. All’uomo è stata, inoltre, sottoposta a sequestro – poiché ritenuta di provenienza illecita – la cospicua somma di denaro in contanti, pari a 131.150 euro rinvenuta e sequestrata presso l’abitazione di Morabito nel corso delle perquisizioni svolte durante l’esecuzione dell’operazione “Cumbertazione”.


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