Strage di poliziotti a Istanbul, in Turchia. E’ di 38 morti il bilancio degli attacchi terroristici nella metropoli turca. Sono quasi tutti agenti. Una autobomba guidata da un kamikaze, si è schiantata, esplodendo, contro un blindato di poliziotti anti-sommossa in servizio presso lo stadio della squadra di calcio del Besiktas. Un altro attacco kamikaze è stato compiuto a pochi passi dal primo e quasi simultaneamente. La matrice è curda, secondo le autorità.
I testimoni, nei pressi dello stadio, hanno riferito di aver sentito due forti esplosioni dopo la fine di una partita della massima divisione turca tra i padroni di casa del Besiktas e il Bursarpor. La zona è stata subito circondata dalla polizia, e sono arrivate sul posto decine di ambulanze. Non è chiaro se le due esplosioni siano riconducibili a due distinte azioni.
Il ministro dell’interno Suleyman Soylu ha parlato inizialmente di almeno 20 feriti, spiegando che “potrebbe essersi trattato di un’autobomba piazzata nel punto in cui la polizia anti-sommossa era schierata”.
Secondo fonti della sicurezza turche le vittime potrebbero essere in gran parte agenti. Le immagini hanno mostrato alcuni veicoli danneggiati e diversi caschi della polizia sparsi per terra. Il club del Bursaspor ha reso noto che nessuno dei suoi supporter è rimasto coinvolto.
L’autobomba ha colpito il mezzo della polizia nel momento in cui stava lasciando lo stadio dopo l’uscita dei tifosi dall’impianto. Il ministro dello sport Akif Cagatay Kilic ha parlato di “crudele attentato terroristico, che vuole minacciare l’unità della nazione”.
L’attacco è avvenuto due ore dopo la partita di calcio alla “Vodafone Arena” tra il Besiktas e Bursaspor, due delle migliori squadre della Turchia che militano nella massima serie. Secondo le autorità, l’attentato è firmato dal PKK, movimento di resistenza curdo già protagonista in passato di altri violenti attacchi.