“Neutralizzata una delle cellule jhadiste”. Con ventuno arresti e una sfilza di perquisizioni è terminato il blitz anti terrorismo in Belgio.
Tuttavia, ha precisato il ministro dell’Interno belga Jan Jambon, “Il lavoro non è ancora finito”. Una valutazione più approfondita sul mantenimento del massimo stato d’allerta sarà condotta nelle prossime ore dall’organismo preposto all’analisi delle minacce alla sicurezza (Ocam).
Le operazioni di polizia sono cominciate domenica mattina e sono terminate intorno alle 23 in diversi luoghi del Belgio e della regione di Bruxelles. L’obiettivo massimo dei raid era di catturare il super ricercato Salah Abdeslam. Ma di lui, ha affermato il procuratore in conferenza stampa, si sono perse le tracce, nonostante fosse stato visto “a Liegi” dalla stessa polizia. Da quanto hanno riferito le autorità, pare che Salah sia in fuga su una Bmw diretto in Germania.
Il Blitz della polizia era cominciata alla Grande Place in un clima surreale che vede ancora in queste ore la capitale belga “blindata” con l’allerta al suo massimo grado. Il dispiegamento di forze militari è imponente. “Sono in un ristorante e i poliziotti ci hanno chiesto di terminare in fretta e di raggrupparci nella sala interna aspettando il via libera per uscire”, ha detto un testimone.
Intanto, la polizia francese ha diffuso domenica sera una foto del terzo kamikaze allo Stade de France. L’immagine è seguita da un appello a testimoniare per chiunque possa identificarlo. Si tratta di uomo tra i 28 e i 35 anni, altezza 1.75 circa e carnagione scura.
Dei tre uomini che si sono fatti esplodere, si conosce con certezza soltanto l’identità del ventenne francese residente in Belgio Bilal Hadfi. Il secondo aveva un passaporto siriano falso che corrisponde al nome di Ahmad al-Mohammad. Il terzo kamikaze rinvenuto nei pressi dello stadio, era stato classificato come “ignoto”.