Berlusconi e Salvini insieme per la pelle. Il raduno di Pontida di ieri è riuscito a dare impulso al Centrodestra. Se Salvini si è proposto come alternativa a Renzi, sa bene che non potrà mai riuscire da solo a ribaltarlo nelle urne.
Il leader della Lega è conscio che i numeri in politica contano più di ogni altra cosa. E lo dimostra la vittoria alle scorse elezioni regionali in Liguria, dove seppure con un centrosinistra spaccato, la vittoria di Toti conferma che “uniti si vince”. Certo, il candidato di Forza Italia poteva scordarsi di diventare Governatore ligure se non fosse per quel venti e passa percento della Lega.
Ed è proprio la Liguria che delinea il quadro di alleanze future nel centrodestra. Berlusconi, dal canto suo conosce bene i suoi alleati e sa altrettanto bene che senza un’alleanza strategica con la Lega potrà fare poco. Un’alleanza che lui, il Cav, prospetta nella forma di un “contenitore” politico dove si uniscono voti ma soprattutto idee e valori comuni.
Lo avevamo scritto qualche tempo addietro che le intenzioni di Berlusconi è Salvini era di un “patto” solido e duraturo. Ossia, che l’unico modo per tornare a vincere è una riedizione della vecchia Casa delle Libertà composta dalla Forza Italia, Lega (estesa al Centrosud), Fratelli d’Italia e Area Popolare (Ncd e Udc). La stessa coalizione, guarda caso, che è riuscita a vincere in Liguria. A confermare questo percorso è lo stesso Berlusconi in una intervista a “Il Giornale” di Sallusti. Che Berlusconi e Salvini, allo scopo, si fossero incontrati segretamente in passato è risaputo. Incontri che sono proseguiti anche adesso.
Di fronte alla prospettiva di un accordo elettorale tra Salvini e il Movimento 5 Stelle (eventualità remota), il leader di Forza Italia rilancia con un progetto che riunisce le forze di centrodestra. “Forse occorrerà realizzare un contenitore più ampio, del quale Forza Italia e la Lega siano parte, che si rivolga non solo ai partiti ma anche alle associazioni, ai gruppi, ai movimenti d’opinione, ai cittadini non organizzati in partiti” dice Berlusconi al direttore del Giornale.
“Il nostro primo obiettivo – spiega Berlusconi – è ridare un motivo serio per tornare a votare agli italiani che hanno disertato le urne”. Poi annuncia che tornerà ad essere parte attiva in prima persona per questo progetto e per il rilancio del centrodestra.
“Per riuscirci mi impegnerò personalmente, ma tutte le forze che si riconoscono nel centrodestra devono saper rinunciare a qualche loro convenienza per imboccare un cammino comune fatto di lungimiranza e generosità vero l’Italia e gli italiani”.
E sulle distinzioni in FI “è normale che in un movimento possano esserci opinioni diverse sulle linee da seguire, ma se la minoranza non riesce a convincere la maggioranza sulla sua tesi deve adeguarsi alla tesi della maggioranza altrimenti lasciare il partito”. Quanto al rapporto con Renzi, Berlusconi smentisce l’ipotesi di un Nazareno-bis e ribadisce che Forza Italia “è convintamente all’opposizione e nulla è cambiato da quando abbiamo dovuto rinunciare alla collaborazione con il Pd”.
Massima disponibilità su eventuali modifiche alla legge elettorale, uno dei motivi di rottura dell’accordo con Renzi: “Se il Partito democratico presentasse in Parlamento qualche miglioramento della legge elettorale o della riforma costituzionale noi voteremmo a favore di quella norma come voteremmo qualsiasi provvedimento da chiunque proposto che giudicassimo positivo per il Paese”.
Nella conversazione con Sallusti, il Cavaliere non aggredisce Alfano e Ncd, per dire “dialoghiamo” seppure lo critichi come “stampella” del governo. In soldoni, dopo l’esperienza ligure il nodo con Ncd potrebbe sciogliersi…Intanto, glissa sull’ex pupillo Raffaele Fitto. “Di Fitto e dei suoi si è già parlato troppo”. Ma secondo alcuni sondaggi a livello nazionale l’area che fa riferimento all’ex governatore pugliese vale attorno al 3 percento, non briciole. E più che Salvini, è Berlusconi che sa pesare il valore dei numeri in politica. Ergo…
Poi sulla leadership del centrodestra. Berlusconi riconosce che “Salvini è abile, dinamico, spregiudicato: è ogni giorno in giro per l’Italia e in televisione, e sa che ogni sua provocazione è destinata ad essere rilanciata e moltiplicata, con l’effetto di fargli pubblicità anche da parte di chi pensa di contraddirlo”. Tuutavia “è un valore aggiunto per il centrodestra”.
Il leader di Forza Italia “invece, a causa di una sentenza assurda che verrà ribaltata dalla Corte di giustizia europea, è stato costretto al silenzio, tenuto lontano dalle televisioni, impossibilitato a muoversi sul territorio. In queste condizioni, è naturale che Forza Italia sia calata e la Lega sia cresciuta. Comunque – mette in chiaro il Cav. – la leadership del centrodestra, al momento, non è un problema all’ordine del giorno”. E’ comunque fuori discussione che il “capo” vada scelto tra le due formazioni maggiori. A Salvini potrebbe toccare di guidare il centrodestra, a Berlusconi la figura di padre nobile di un “contenitore” che potrebbe tornare a trionfare se solo mettesse da parte il personalismo e facesse prevalere le idee.