Otto persone sono state arrestate dalla Guardia di finanza di Catania per corruzione e turbativa d’asta a conclusione di indagini sui Comuni di Acireale e Malvagna (Messina). Tra i destinatari del provvedimento cautelare, cinque in carcere e tre ai domiciliari, emesso dal Gip su richiesta della Procura distrettuale etnea, anche il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, eletto con una lista civica.
Oltre al sindaco, in carcere sono finiti la consulente del Coni Anna Maria Sapienza; Giovanni Barbagallo, direttore area tecnica di Acireale; Salvatore Di Stefano, capo del settore Protezione civile; Salvatore Leonardi, consulente della “San Sebastiano Srl”. Agli arresti domiciliari Nicolò Urso, luogotenente della Polizia municipale di Acireale; l’ingegnere Ferdinando Maria Garilli e Angelo La Spina, della “San Sebastiano Srl”.
Roberto Barbagallo, 42 anni, era stato eletto sindaco di Acireale nel giugno del 2014. Con i suoi 15.573 voti, appoggiato da liste civiche del centrosinistra, aveva quasi doppiato, nel turno di ballottaggio, il candidato del centrodestra, Michele Di Re (8.939 preferenze).
Laureato in ingegneria civile all’università degli Studi di Catania con una specializzazione in idraulica è un libero professionista. Nel 2009 era stato il primo degli eletti al consiglio comunale di Acireale. Politicamente è considerato vicino al deputato regionale Nicola D’Agostino.