La guerra civile in Libia potrebbe provocare una fuga di massa. Sarebbero, secondo fonti libiche, 800mila gli immigrati pronti a raggiungere le coste italiane, tra questi sono pronti a imbarcarsi molti terroristi dell’Isis.
Un numero esorbitante, osserva il ministro degli esteri Moavero, ma il rischio che arrivino jihadisti in Italia è concreto, avverte il ministro dell’Interno Matteo Salvini che torna a parlare della difesa dei confini, oggetto di polemiche nei giorni scorsi.
Il tema dei migranti torna quindi prepotente nella politica italiana e, cosa che preoccupa il governo giallo-verde, in particolare la Lega, gli eventuali arrivi sono protetti dal diritto internazionale sui profughi che, nel caso libico, scappano realmente dalla guerra.
“Il ministro dell’Interno è l’autorità nazionale di pubblica sicurezza e deve autorizzare lo sbarco. Ho tutta l’autorità di decidere. Il porto lo assegna il ministro dell’Interno, può piacere o no, gli italiani mi pagano per difenderli e questo sto facendo”, ha sottolineato il ministro, a “Radio anch’io” su Radio1 Rai. Quanto alla presa di posizione contraria da parte dei generali, il ministro replica: “non ho tempo per rispondere a polemiche. Mi si citi nome e cognome di un generale che mi ha criticato. Si dice, pare, sembra… per questo non leggo i giornali”.
“Il problema – spiega -, è che in Libia ci sono migliaia di terroristi islamici e il rischio di infiltrazioni sui barchini è una certezza. Per questo devo ribadire che in Italia non si sbarca. Non si arriva senza permesso”. “Quest’anno abbiamo ridotto del 92% gli arrivi via mare e dimezzato il numero di morti e dispersi. Evidentemente una politica seria e rigorosa dà risultati”.
E’ “una direttiva di competenza di Salvini”, del “ministro che si deve occupare di ordine pubblico”. Così il ministro della pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, parlando del documento del Viminale sugli sbarchi, intervistata da “24 Mattina” su Radio24. “E’ ovvio che il ministro che ha la competenza è il ministro degli Interni, per ciò che riguarda la sicurezza. Altrettanto ovvio è il momento molto particolare, in cui ci possono essere degli sbarchi con problemi legati al caos libico, all’arrivo quindi anche di terroristi islamici”, spiega Bongiorno.
Dunque per il ministro una “direttiva che si inserisce in questo contesto” è “una direttiva di competenza di Salvini”, visto che si “invita a far rispettare le regole anche in mare”, dove “c’è un problema di ottemperanza-non ottemperanza degli ordini. Con quella direttiva Salvini ha sollecitato l’ottemperanza a quelli che sono gli ordini che vengono dati in mare”.