C’è forte allarme sociale per i tre contagiati nel Lodigiano e in tutta la Lombardia. L’assessore alla Sanità della Regione lombarda, Giulio Gallera, dopo i casi di stanotte, i primi che coinvolgono italiani, ha spiegato che “sono stati già effettuati tutti gli accertamenti diagnostici necessari sui medici, gli infermieri e i pazienti dell’ospedale di Codogno dove si è presentato il paziente risultato positivo al Coronavirus. Abbiamo tutti i tamponi pronti. Sono già stati messi tutti in isolamento o chiamati a stare in isolamento al loro domicilio. La moglie, i genitori” e gli altri soggetti che hanno avuto contatti.
Sono una sessantina le persone che sarebbero entrate in contatto con il 38enne ricoverato a Codogno: per loro scatterà la quarantena, secondo quanto riporta l’agenzia Ansa. Non è ancora stato definito se i giorni sotto controllo sanitario verranno trascorsi in una struttura ad hoc o nelle proprie abitazioni.
Il manager si era presentato spontaneamente in ospedale in seguito ad una insufficienza respiratoria accompagnata da febbre. L’uomo, è stato poi scoperto, era stato a cena con un uomo proveniente dalla Cina, anche lui in isolamento dopo essersi presentato in ospedale.
La cena, ha fatto sapere l’assessore lombardo, risale a 16-19 giorni fa. Un caso di contagio che va dunque ben oltre le due settimane stabilite dall’Oms per la quarantena. L’uomo, in prognosi riservata, versa in condizioni molto gravi con una insufficienza respiratoria acuta. In isolamento la moglie che sarebbe incinta, anche lei è contagiata.
Ordinanza del ministro Speranza: “Quarantena obbligatoria”
A seguito della riunione mattutina del comitato tecnico scientifico che ha approfondito le segnalazioni di nuovi casi di coronavirus Covid-19, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha provveduto ad emanare una nuova ordinanza. E’ quanto si legge in un comunicato del ministero.
L’ordinanza prevede “misure di isolamento quarantenario obbligatorio per i contatti stretti con un caso risultato positivo. Dispone la sorveglianza attiva con permanenza domiciliare fiduciaria per chi è stato nelle aree a rischio negli ultimi 14 giorni con obbligo di segnalazione da parte del soggetto interessato alle autorità sanitarie locali”, conclude la nota ministeriale.