Attacco terroristico a Minya, nell’Egitto del Sud, dove un commando formato da una decina di persone ha fatto esplodere un autobus provocando la morte di circa 35 cristiani copti. Tra le vittime anche molti bambini. E’ l’ennesimo massacro di cristiani in Egitto. Questo avviene a quasi un mese dalla visita di Papa Francesco nel paese.
Il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, ha dichiarato lo stato di emergenza e ha convocato una riunione con i responsabili della Sicurezza.
“Sull’autobus c’erano anche tanti bambini. Gli hanno rubato soldi e oro. Hanno anche chiesto loro di rinunciare a Cristo e di diventare musulmani. Se avessero accettato li avrebbero salvati ma i pellegrini hanno rifiutato e così sono stati uccisi. Gli hanno messo la pistola sulla testa e sul collo per ucciderli in modo diretto”.
Lo ha detto il parroco della chiesa copta San Mina a Roma, Padre Antonio Gabriel, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando l’attacco armato nel Sud dell’Egitto.
“Abbiamo saputo della notizia – ha aggiunto il parroco copto – solo un’ora dopo perché quella zona non è ben coperta dal segnale telefonico. Solo all’arrivo di un altro pullman hanno scoperto il disastro. Non ci sono spiegazioni, nessuno ha diritto di togliere la vita ad altri. Hanno scelto una giornata molto particolare per i musulmani perché domani comincia il Ramadan”. “Sono ancora tante – ha concluso Padre Gabriel – le persone in pericolo di vita che si trovano in ospedale.