Il momento della resa dei conti tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto è arrivato. E non poteva essere che la Puglia (terra dove si è consumata la divisione tra i due che hanno scelto di sostenere due diversi candidati), il palcoscenico che ha visto duellare, seppure a distanza, il Cavaliere ed il capo dei frondisti. E che ha sancito la rottura tra i due. Ad aprire le danze è l’ex governatore pugliese che posta un video sul suo blog in cui si vede l’ex premier annoverarlo come “amico dei momenti difficili. Per noi la coerenza è un valore, per te no”, è l’accusa.
La replica dell’ex capo del governo non si fa attendere e proprio a Lecce, uno dei feudi fittiani, Berlusconi di fatto mette Fitto fuori da Forza Italia. Il Cavaliere si fa attendere al Palafiere, (la tensostruttura divisa a metà e che faticherà a riempiersi) dove ha in programma il comizio a sostegno di Adriana Poli Bortone. Berlusconi arriva con al fianco Francesca Pascale (in un tubino turchese) e sale subito sul palco. Nessuna premessa ma subito l’affondo all’ex Delfino che per tutto il suo intervento non chiamerà mai per nome. Giocando con il nome del movimento di Fitto “Oltre”, l’ex premier attacca: “C’è qualcuno che pensa di essere andato oltre, per me è andato fuori”.
Lungo applauso della platea che si ripeterà quando il Cavaliere tonerà a calcare la mano “Mettere in campo un piccolo partito significa sottrarre voti al centrodestra – è l’accusa – non funziona chiamarsi lealisti o ricostruttori, in Italia chi vota contro i candidati del suo partito è chiamato traditore”. L’ex premier è un fiume in piena. Torna ad attaccare dopo tanto tempo in modo diretto la magistratura “Sono stato fatto fuori da una sentenza ignobile”, e ancora “mi sono dovuto difendere da 65 processi”.
Non mancano gli affondi contro Equitalia e “le troppe tasse” e poi, immancabile cavallo di battaglia, le critiche all’ideologia comunista: “Sono sceso in campo per evitare che l’Italia finisse in mano ai comunisti”, dice Berlusconi che ne approfitta per ricordare ai militanti non solo “di andare a votare ma di convincere tutti a votare in maniera intelligente”. Corposo poi anche il capitolo che riguarda le accuse a Renzi “non è mai stato eletto, è diventato segretario del Pd grazie alle primarie manipolabilissime e poi è andato a palazzo Chigi grazie ai brogli della sinistra. Nel 2013 infatti le elezioni le avevamo vinte noi”.
Il progetto resta dunque quello di unire i moderati “il tempo lo abbiamo anche perchè ne deve ancora passare di acqua sotto i ponti prima che gli italiani capiscano che il governo non fa i loro interessi”. Prima però delle elezioni politiche che secondo Berlusconi ci saranno solo tra due anni e mezzo, l’ex capo del governo deve fare i conti con il caos dentro il suo partito.
Già perchè quasi come in una staffetta di accuse, al termine dell’intervento del Cavaliere arriva la replica di Fitto: “Se io sono fuori, Berlusconi è fuori dalla realtà”. Parole forti che fanno anche riferimento al cosiddetto cerchio magico di fedelissimi dell’ex premier: “Sei dentro un triste bunker nel quale ti sei voluto rinchiudere”. La tensione è tanta e non si esclude che a questo punto possa accelerarsi anche la costituzione dei gruppi autonomi in Parlamento da parte dei fittiani. Un processo in realtà che sarebbe dovuto avvenire dopo il voto, ma dopo il botta e risposta di oggi, lo scenario può cambiare.