Morte e devastazioni nel sud della Colombia dove le forti piogge degli ultimi giorni hanno provocato l’esondazione di tre fiumi a Mocoa, nella provincia di Putumayo.
Il bilancio è di oltre 250 morti e centinaia di feriti, secondo quanto riferito dalle autorità. Vi sarebbero 200 dispersi, secondo la Croce rossa, tra cui 2 italiani e due israeliani. Il presidente colombiano ha chiesto lo stato di calamità.
LA CROCE ROSSA: DISPERSI STRANIERI
“Secondo le prime informazioni in nostro possesso ci sono quattro o cinque stranieri, tra i quali due italiani e due israeliani, che si trovavano nella zona di Mocoa colpita dalla valanga di fango, che non hanno ancora dato loro notizie alle rispettive famiglie”. A parlare, contattato dall’Ansa, è Cesar Uruena, responsabile delle operazioni di soccorso della Croce Rossa colombiana.
La Farnesina è in contatto con le autorità colombiane per verificare l’eventuale presenza di italiani a Mocoa. Fonti locali riferiscono la presenza di stranieri, tra i quali anche italiani, tra gli ospiti di un ostello sulla strada colpita dalla micidiale massa di fango e detriti.
Sessantadue minori hanno perso la vita nella gigantesca valanga di fango e detriti che nella notte tra sabato e domenica ha travolto la cittadina colombiana di Mocoa: a renderlo noto sono fonti di Bogota’. ”Dei 62 minori deceduti 34 sono stati identificati”, sottolineano i media locali riprendendo dati resi noti dall’Istituto colombiano per il benessere familiare.
L’alluvione ha provocato una valanga enorme. Come a Sarno. Le acque miste a fango e detriti hanno spazzato via villaggi, case con all’interno intere famiglie, due ponti e automobili che sono rimaste appese agli alberi. Le immagini postate sul profilo twitter del ministero della Difesa colombiano sono drammatiche.
Il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha chiesto aiuti umanitari e ha ordinato l’intervento dell’esercito per fornire tutto il supporto necessario alla popolazione duramente colpita dal disastro.
LE IMMAGINI DRAMMATICHE
Nell’area stanno operando mezzi militari, aerei ed elicotteri che hanno scorte di cibo, farmaci, tende e altri generi di prima necessità. La Croce rossa è impegnata a curare i feriti e a fornire conforto alla popolazione che ha perso tutto nella calamità. C’è carenza di sangue per soccorrere i feriti.
I meteorologi colombiani, scrivono i media locali, sono in allerta perché la stagione delle piogge di quest’anno coincide con “La Niña”, un fenomeno atmosferico che porta pioggia dall’Oceano Pacifico.
Sono tre i fiumi esondati: il Mocoa, il Mulato e la Sancoyaco. La forza delle esondazioni, riferiscono le autorità è stata molto più potente di uno tsunami. Mocoa è una centro di piccole dimensioni con qualche migliaio di abitanti che vivono in 17 distretti.