Il conto alla rovescia procede regolarmente in vista del lancio della missione ExoMars, che porterà l’Europa su Marte in cerca di tracce di vita. Alle 10:31 italiane nella base russa di Baikonur, nel Kazakhstan, è prevista l’accensione dei motori del razzo Proton, sull’ultimo stadio del quale si trovano la sonda che per sette anni resterà nell’orbita marziana e il modulo di discesa dedicato all’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli. Quando la sonda lo rilascerà, in ottobre, il modulo comincerà una spettacolare discesa attraverso l’atmosfera marziana, imbattendosi in una tempesta di sabbia, e sarà il primo veicolo italiano a posarsi su Marte.
In occasione del lancio sono previsti eventi con trasmissione in diretta e ospiti sia a Torino, presso l’Altec, sia a Roma, presso l’installazione dedicata alla missione in Piazza del Popolo. Nata dalla collaborazione fra l’Agenzia spaziale europea (Esa) e quella russa Roscosmos, la missione ExoMars è organizzata in due fasi: la prima partirà questa mattina con la sonda e il modulo Schiaparelli per raccogliere dati su eventuali spie della presenza di vita presente o passata, come il metano, e per dimostrare la capacità dell’Europa di atterrare su Marte.
La sonda consentirà le comunicazioni con la Terra sia in questa prima fase, sia nella seconda fase, prevista nel 2018 con un rover che si sposterà su Marte e ne perforerà il suolo fino alla profondità di due metri con un trapano italiano.
E’ una missione nella quale l’Italia gioca un ruolo di primo piano. L’Associazione spaziale italiana (Asi) è infatti il primo contributore della missione, alla quale partecipa con 350 milioni di euro, pari al 32% del valore complessivo di 1,3 miliardi per entrambe le fasi. Riconosciuta anche la competenza dell’industria italiana, con Finmeccanica e Thales Alenia Space Italia (Thales-Finmeccanica), alla quale l’Esa ha affidato la leadership di entrambe le missioni e la responsabilità complessiva di tutti gli elementi. Importante anche il contributo scientifico dell’Italia, con Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), Università di Padova e Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn).
“Siamo soli nell’universo? Come si è sviluppata la vita? Sono queste le domande alle quali vuole rispondere la missione ExoMars”, ha detto all’Ansa il direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), Jan Woerner.
In questa caccia alla vita sul pianeta rosso l’Italia è in prima fila: l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) è il primo contributore della missione con 350 milioni di euro, pari al 32% del valore complessivo della missione, di 1,3 miliardi. L’industria italiana, con la Thales Alenia Space (Thales-Finmeccanica) ha integrato entrambi i veicoli nei suoi stabilimenti di Torino ed è capofila delle aziende che hanno contribuito alla missione.