LONDRA – Centinaia di piccole imprese britanniche e celebrità minori sono stati presi di mira con un sofisticato sistema di truffe e ricatti orchestrato da “redattori canaglia” su Wikipedia, la libera enciclopedia più grande del web nata nel 2001 e presente nel mondo in 13 lingue. La notizia è stata diffusa da giornale inglese “The Independent”.
L’enciclopedia online, con server a San Francisco, California, ha preso provvedimenti contro quello che è stato descritto come un “gruppo coordinato” di truffatori, bloccando 381 account e sospendendo 210 articoli che erano artefatti dal “team” di truffatori che per aggiornare le pagine ad hoc pretendevano centinaia di sterline.
Il giro di vite – scrive il quotidiano britannico – è giunto al culmine di un’indagine di due mesi condotta da Wikipedia e soprannominata “Orangemoody”, dopo che il primo profilo sospetto è stato individuato all’inizio di quest’anno. Le vittime, che vanno da un fotografo di matrimoni del Dorset ad un negozio di gioielleria a Shoreditch, zona est di Londra, hanno ricevuto richieste di centinaia di sterline per “proteggere” o aggiornare le loro pagine Wikipedia consultabili per il loro business.
Wikipedia fondata nel 2001 e finanziata solo dagli utenti, secondo “The Independent” utilizza un team di più di 250mila persone per proteggere l’autenticità del proprio contenuto.
Tuttavia la truffa ha evidenziato la debolezza dell’indipendenza del sito web la cui “invulnerabilità” è spesso a rischio anche in altri paesi in cui non sono state avviate indagini. In Italia, un po’ al contrario, fioccano invece le pagine di celebrità, imprese e politici (di scarsissimo peso) spesso con contenuti fittizi o non rimandati ad alcuna fonte autorevole.