E’ stato condannato a 18 anni di reclusione Paolo Pietropaolo, il 40enne che lo scorso 1 febbraio a Pozzuoli tentò di uccidere dandole fuoco la compagna incinta Carla Ilenia Caiazzo, di 38 anni. La sentenza è stata emessa dal gup Egle Pilla. L’accusa aveva chiesto 15 anni di carcere.
Pietropaolo dovrà pagare 325 mila euro complessivi di risarcimento a titolo di provvisionale alle parti civili: 250mila alla Caiazzo e 50mila alla bimba nata prematuramente subito dopo l’aggressione. Altri 25mila euro è la somma che dovrà versare all’Associazione “La Forza delle donne” che si è costituita parte civile. L’imputato è stato condannato all’interdizione perpetua ai pubblici uffici. Il giudice ha disposto infine la sospensione della potestà genitoriale.
“Ma quanto tempo resterà in carcere?”: è la domanda che Carla Caiazzo ha rivolto al suo avvocato Maurizio Zuccaro quando il legale al telefono le ha comunicato la notizia del condanna. La donna ha espresso così la sua preoccupazione per il momento in cui Pietropaolo tornerà libero e potrebbe cercare di avvicinarsi a Carla e a sua figlia.
“Una volta spenti i riflettori, ci auguriamo solo per lei e la figlia una vita più serena”. Così il pm Raffaello Falcone, che con la collega Clelia Mancuso ha sostenuto l’accusa al processo per il tentativo di omicidio ai danni della Carla Caiazzo ha commentato la sentenza di condanna a 18 anni di reclusione dell’ex compagno Paolo Pietropaolo.
La tragedia si era consumata lunedì 1 febbraio 2016 in un’abitazione di Pozzuoli. Paolo Pietropaolo, al culmine di un violento litigio con Carla, che era incinta, l’ha cosparsa di liquido infiammabile per poi far scoccare la scintilla che ha resa la donna una torcia umana.
Le fiamme, che hanno divorato il 40% del corpo della donna, sono state spente da un vicino di casa, accorso dopo le urla. Commesso il folle gesto, Paolo Pietropaolo era fuggito in direzione nord, quando un guardrail ha bloccato la sua corsa a Formia (Latina). Il movente pare fosse una morbosa e accecante gelosia verso la donna.