“Il gip di Roma Alessandro Arturi, rigettando l’opposizione delle persone offese, ha emesso decreto di archiviazione delle accuse di violenza sessuale a carico di Fausto Brizzi”: lo dice all’Ansa il legale del regista, Antonio Marino.
“Si chiude così definitivamente – commenta – la vicenda relativa allo scandalo delle molestie apertasi con i servizi delle Iene”. Sulla scia del caso del produttore cinematografico statunitense Harvey Weinstein, nel novembre 2017. Le Iene avevano trasmesso una inchiesta, forse manipolata ad arte, con una serie di testimonianze di donne, in gran parte anonime, che accusavano il regista di abusi sessuali.
Brizzi aveva dichiarato: “Mai e poi mai nella mia vita ho avuto rapporti non consenzienti”, sospendendo il suo lavoro. Successivamente Luca Barbareschi lo aveva messo sotto contratto per tre anni. Il primo film di questo nuovo corso, intitolato “Modalità aereo”, uscirà nelle sale il prossimo 21 febbraio, prodotto da Eliseo Cinema con Rai Cinema.
Sul caso delle presunte molestie scoppiato con Weinstein ci hanno marciato alla grande piccole attricette di provincia che, frustrate dal loro scarso talento, a distanza di decennni, hanno raccontato sulla scia del #metoo di essere state stuprate, violentate, maltrattate da registi, attori e produttori. Tutto inventato, ovviamente, ma le news fecero comunque il giro del mondo grazie al circuito dei media progressisti (in larga maggioranza), poi però smentite e riequilibrate grazie ai social media dove a ogni fake news veniva proposta un’altra verità.
Poi venne fuori ch’era tutto un giro delle femministe e “salottiere” d’alto borgo, per vendicarsi di chi aveva aperto loro le porte del successo. Donnette che hanno persino raccontato quando venti anni fa alcune di loro vennero violentate nelle camere di albergo dei produttori (chissà come ci sono finite?!) facendo “sesso orale”, talune addirittura nel periodo in cui erano ufficialmente “fidanzati” con quelle che sono oggi le loro vittime.