27 Aprile 2024

Torture nel carcere di Bari, arrestati tre agenti della Polizia penitenziaria

Inchiesta della procura del capoluogo pugliese che contesta agli indagati il reato di tortura ai danni di un detenuto. Sospesi altri 6 assistenti. Quindici gli indagati

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I carabinieri di Bari hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 3 appartenenti al Corpo della Polizia Penitenziaria in servizio presso la locale casa circondariale, gravemente indiziati di tortura in concorso.

In esecuzione della medesima ordinanza è stata altresì eseguita la “sospensione temporanea” dall’ufficio di appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria nei confronti 6 assistenti, a tre dei quali è stato contestato il delitto di “tortura in concorso”.

L’indagine, che vede nel complesso 15 indagati, è stata avviata a seguito di una segnalazione della Direzione e del Comando della Polizia Penitenziaria di Bari riferita ad un evento del 27 aprile scorso quando il personale destinatario delle citate misure, in servizio presso le diverse sezioni del carcere, conseguentemente ad un intervento presso una cella di detenzione, infieriva, con plurime condotte violente dispiegatesi nell’arco temporale di circa quattro minuti, nei confronti di un 41enne detenuto.

In particolare, a seguito di un intervento presso la cella di detenzione del detenuto, il personale della Polizia Penitenziaria, nel trasferire lo stesso presso la medicheria della struttura, poneva in atto gli atti di violenza consistiti in particolare, da parte di alcuni, nello sferrare calci e schiaffi e, da parte di altri, nel trattenere il detenuto “bloccato” sul pavimento sul quale era riverso, con la partecipazione omissiva di altri agenti che presenziavano agli atti di violenza senza impedirli.

Inoltre non veniva segnalata alcuna lesione sulla persona del detenuto, ricoverato presso l’infermeria della struttura di detenzione immediatamente dopo i plurimi atti di violenza subiti.

Nel corso dell’intera indagine è stata costante la collaborazione offerta da parte della Direzione dell’Istituto di pena e del Comando della Polizia Penitenziaria.


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