27 Aprile 2024

La Camera approva la Legge di Stabilità. Ora passa al Senato

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La Camera approva la Legge di Stabilità. Ora passa al Senato
L’aula della Camera (Ansa/Carconi)

La Camera ha approvato il ddl di Stabilità. I voti a favore sono stati 297, quelli contrari 93. Quattro gli astenuti. La manovra va ora al Senato per la terza lettura. In nottata il consueto Cdm per l’approvazione della nota di variazione di bilancio dopo l’ok alla stabilità. Le modifiche alla legge di stabilità – si legge in una nota di Palazzo Chigi sul Cdm – rideterminano l’indebitamento netto nel 2,4% del Pil per il 2016 e confermano, per gli anni successivi, il percorso programmato degli obiettivi di finanza pubblica.

Il provvedimento aumenta ancora di taglia, era a 993 commi prima di approdare nell’aula di Montecitorio. Ora, con una quarantina di emendamenti approvati sul filo di lana, si arriva ben oltre i 1.000 commi. Sale anche il valore della manovra, che ora ‘pesa’ 35,4 miliardi contro i 29,6 miliardi iniziali. E’ l’effetto delle misure introdotte al Senato ma soprattutto del capitolo sicurezza e cultura approvato in commissione Bilancio alla Camera dopo gli attentati di Parigi. Quel solo emendamento – con gli 80 euro per le forze di polizia, i fondi contro il cyber crime, le risorse per le attrezzature,ma anche con i 500 euro ai diciottenni e i fondi per le periferie – vale 2,4 miliardi. E la copertura porta il deficit dal 2,2% al 2,4%. Gli interventi introdotti si sommano così alle misure previste al varo del Consiglio dei Ministri: l’addio alla Tasi prima-casa che vale 3,7 miliardi, gli sgravi per le assunzioni, il superammortamento sugli investimenti delle imprese. Scompare, invece, il ventilato calo dell’Ires, l’imposta sui redditi delle società, già nel 2016. Bisognerà attendere il 2017.

Le ultime modifiche introdotte in aula – 26 solo del governo – sono spesso di dettaglio. Due quelle importanti. La prima modifica la norma che consente la sospensione dei contenziosi amministrativi che riguarda le concessioni di alcuni arenili. Ora questa questo non vale per i Comuni e municipi commissariati o sciolti per mafia. L’obiettivo è escludere la spiaggia di Roma, Ostia, immortalata nel crudissimo film Suburra. L’altra norma riguarda le famiglie numerose, con più di tre figli minorenni, ma dipenderà solo dall’attuazione se davvero diventerà un aiuto concreto. Potranno chiedere la ”carta della famiglia” che, in base all’Isee, consentirà di ottenere sconti a servizi privati e pubblici che aderiranno all’iniziativa. Inizialmente era prevista con tre figli under26, ma poi nella riformulazione la platea è stata ristretta. L’obiettivo della card famiglia è di accedere a sconti sull’acquisto di beni e servizi, oppure di ottenere riduzioni tariffarie con soggetti pubblici o privati che aderiscono all’iniziativa.

In pratica per ottenere ”abbonamenti famiglia” ai trasporti ma anche per creare uno o più gruppi di acquisto, come i Gas. La Camera, che in alcuni momenti ha votato all’unanimità – come per l’esclusione della spiaggia di Suburra e per un emendamento che impone al governo una relazione prima della privatizzazione delle Fs sull’impatto economico e occupazionale della dismissione – si è però scaldata su un emendamento presentato dal leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni che puntava puntava ad escludere dai calcoli dell’Isee le pensioni di invalidità e le indennità di accompagnamento. Valeva 3 milioni ma ha impegnato i lavori per un’ora. Sono volate parole grosse quando il deputato Pd, Marco Causi ha spiegato che con il nuovo Isee aumentano i benefici per le famiglie con disabili, i deputati del M5s gli hanno ricordato che era stato ritirato, dopo una dura battaglia, l’emendamento che dava 1 milioni alla fondazione RomaEuropa gestita dalla moglie. Alla replica di Gennaro Migliore (Pd) sono spuntati cartelli e la Boldrini, che presiedeva, ha minacciato di sospendere la seduta. L’emendamento è però stato bocciato a grande maggioranza. (Corrado Chiominto per l’Ansa)


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