1 Maggio 2024

Il Manifesto: “Ministro Schillaci ha manipolato e riciclato le sue pubblicazioni”. E Science lo critica

In almeno otto pubblicazioni scientifiche sul cancro, secondo il quotidiano, vi sarebbero immagini taroccate. Lui si difende: "Non ho manipolato nulla", ma la rivista scientifica conferma le accuse del giornale

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Bufera sul ministro della Salute Orazio Schillaci per alcune pubblicazioni scientifiche che, secondo quanto anticipato in esclusiva dal Manifesto, conterrebbero presunte anomalie e falsi clamorosi.

Secondo quanto pubblica il quotidiano, sarebbero almeno otto le pubblicazioni scientifiche firmate dall’attuale ministro tra il 2018 e il 2022 nel campo dell’oncologia “caratterizzate da anomalie evidenti”. Si tratta di immagini di cellule esaminate al microscopio elettronico e “riciclate” in diverse pubblicazioni scientifiche internazionali per illustrare esperimenti diversi da quelli in cui erano state ottenute in origine.

“La duplicazione delle immagini per illustrare esperimenti mai realizzati – scrive il Manifesto nel suo scoop – è una delle manipolazioni più frequenti nei casi dimostrati di frode scientifica. Ma, è bene sottolinearlo, al momento è impossibile stabilire le eventuali responsabilità dirette del ministro in queste pubblicazioni sospette”.

“Certamente, nel suo ruolo di supervisore, toccava a lui vigilare sulla correttezza degli studi realizzati – anche con la sua firma – dal suo gruppo di ricerca. Dunque farebbe bene a chiarire i contorni della vicenda, ammesso che la guida del ministero gliene lasci il tempo”.

“Per la verità, Schillaci ha dimostrato un notevole talento per il multi-tasking. Pur svolgendo incarichi gravosi come quello di preside della facoltà di medicina, di rettore, di presidente della fondazione Policlinico di Tor Vergata e adesso di ministro, Schillaci non ha mai smesso di guidare il suo laboratorio universitario”.

“La lista delle sue pubblicazioni negli ultimi anni è eloquente: secondo la banca dati Google Scholar risulta autore, insieme ai suoi collaboratori, di ben 44 pubblicazioni scientifiche nel 2019, l’anno in cui è diventato Rettore. Ha firmato altre 40 ricerche nel 2020, 30 nel 2021, 40 nel 2022 e una trentina (finora) nel 2023, interamente trascorso al governo: una ricerca ogni nove giorni, ferie e Consigli dei ministri inclusi, per un totale di oltre quattrocento pubblicazioni scientifiche nel suo invidiabile curriculum”.

“Tuttavia, dirigere un laboratorio universitario mentre si è indaffarati in tutt’altro rende difficile vigilare su errori o manipolazioni delle ricerche dei propri collaboratori. Il ministro però non può chiamarsi fuori nei casi contestati: in cinque casi su otto dichiara di essere stato il «supervisore», l’«ideatore», il “convalidatore” delle ricerche e di aver partecipato alla stesura delle pubblicazioni”.

“In quattro studi è anche il “corresponding author”, generalmente il più esperto incaricato di spiegare i contenuti della ricerca ai colleghi o ai media. Solo in due pubblicazioni non viene specificato il contributo individuale degli autori alla ricerca”.

“Non si tratta di studi di poco conto: il Ministero dell’università e della ricerca ha appena dichiarato «di interesse nazionale» – con relativo finanziamento – un progetto di ricerca relativo agli stessi argomenti degli studi «sospetti» coordinato da Manuel Scimeca, uno dei collaboratori e co-autori delle ricerche di Schillaci […]. Prosegui la lettura sul Manifesto.

La rivista Science critica il ministro Schillaci: “Tarocco intenzionale o casuale?” 

Intanto, Science, una delle più autorevoli riviste scientifiche al mondo, riprende l’articolo e titola: “Possibile cattiva condotta nelle pubblicazioni scientifiche del ministro della Salute italiano”.

“Un giornale italiano ha trovato immagini duplicate in otto articoli sul cancro scritti in collaborazione con il ministro della sanità Orazio Schillaci. Schillaci, un medico con un dottorato di ricerca in Medicina nucleare, ha pubblicato gli articoli tra il 2018 e il 2022 mentre lavorava presso la facoltà di Medicina dell’Università di Roma Tor Vergata.

Le duplicazioni, denunciate oggi da “Il Manifesto”, includono casi in cui la stessa immagine viene presentata mostrando cellule di tessuti diversi o tumori e immagini che presumibilmente rappresentano cellule di pazienti diversi ma in realtà sono la stessa immagine con un cambio di scala. Science – si legge – ha confermato le prove con esperti di integrità dell’immagine.

Il ministro: “Non ho manipolato nulla”

Schillaci contattato da Science non ha commentato. Ma stamattina, durante un evento pubblico, ha detto: “…Non sono esperto di microscopia elettronica, mi sono fidato di chi ha fornito quelle immagini. Verificheremo se effettivamente ci sono degli errori. Ma sono tranquillo, non ho manipolato nulla. Le immagini non sono del mio laboratorio ma di altri colleghi che non hanno fatto nulla di male”, ha affermato il titolare della Salute italiano.

“Gli esperti di integrità delle immagini affermano che non ci sono dubbi sulle duplicazioni, anche se non è chiaro se fossero intenzionali. “Potrebbe essere trascuratezza nel tenere traccia di ogni immagine, o intenzionalità, perché le immagini si adattano sempre alla narrazione [dell’articolo]”, afferma Elisabeth Bik, consulente per l’integrità scientifica. “In ogni caso, questo mette in dubbio l’accuratezza di altri risultati sperimentali di questo laboratorio.”

Schillaci è entrato a far parte di Tor Vergata nel 2001, diventando preside della facoltà di medicina nel 2013 e rettore dell’università nel 2019. È un autore prolifico, con più di 400 articoli registrati in Scopus, un database di letteratura scientifica. Negli anni in cui furono pubblicati gli articoli con duplicazioni, ne produsse uno ogni 12 giorni; ha continuato a pubblicare da quando è diventato ministro della sanità per il governo italiano nel 2022.

“Nell’analisi esaminata da Science – si legge sul sito della rivista -, “otto documenti sono risultati problematici. Questi includono un articolo del 2021 pubblicato sul Journal of Clinical Medicine , che ha esplorato il potenziale di una tecnica radiografica per monitorare la distribuzione dei farmaci contro il cancro alla prostata. Un’immagine che si dice mostri cellule di cancro alla prostata nei topi è identica a un’immagine in uno studio del 2019 – anch’esso coautore di Schillaci – che pretende di mostrare cellule di cancro al seno.

Un altro articolo, pubblicato nel 2019 sull’International Journal of Molecular Sciences , ha esaminato lo sviluppo nel cancro al seno di cellule che producono depositi di calcio, come le cellule ossee. Un’immagine di queste cellule del tessuto mammario in quell’articolo è identica a una delle cellule ossee reali in un altro articolo, pubblicato nel 2018 da uno dei coautori di Schillaci, sull’effetto della microgravità sulle ossa.

In alcuni casi, le immagini vengono duplicate all’interno di un unico documento. Ad esempio, in un articolo del 2018, pubblicato su Contrast Media & Molecular Imaging , un’immagine di cellule tumorali della prostata viene etichettata come proveniente da un paziente con metastasi ossee, quindi viene visualizzata nuovamente su una scala diversa ed etichettata come proveniente da un paziente non metastatico. .

Sia Bik che Jennifer Byrne, professoressa di oncologia molecolare all’Università di Sydney, affermano che le duplicazioni non sono il risultato di procedure sperimentali legittime.

Le duplicazioni potrebbero essere involontarie, afferma Mike Rossner, presidente della società di consulenza Image Data Integrity. “È possibile che l’autore abbia semplicemente preso il file sbagliato durante la preparazione del pannello con le figure”, afferma. Ma anche se si tratta di errori semplici, afferma Byrne, “Quando un gruppo sembra commettere tali errori ripetutamente, ciò potrebbe indicare che i loro processi di gestione dei dati potrebbero essere difettosi”.

Dato che sono coinvolti così tanti documenti, l’università dovrebbe indagare, dice Bik. “È assolutamente necessario un panel indipendente”, concorda Daniele Fanelli, esperto di integrità della ricerca presso la London School of Economics and Political Science. “Ciò che dovrebbe accadere in qualsiasi istituzione scientifica rispettabile è che un comitato indipendente senza conflitti di interessi [dovrebbe] indagare e quindi emettere correzioni o sanzioni, se necessario”. Tor Vergata non ha risposto ad una richiesta di commento.

Non è chiaro chi abbia aggiunto le immagini duplicate. Schillaci è indicato come autore corrispondente in quattro degli articoli in esame, ma in tutte e otto le pubblicazioni compaiono anche altri tre ricercatori di Tor Vergata. E secondo quanto dichiarato nelle carte, il contributo di Schillaci varia dall’ideazione dell’opera, al correggerla e rivederla, alla ricerca e alla scrittura.

Tuttavia, le duplicazioni sollevano la questione se essere un rettore – o un ministro – sia compatibile con un’attività sperimentale altamente produttiva. È la questione con cui si confronta la comunità scientifica da quando il rettore dell’Università di Stanford, Marc Tessier-Lavigne, ha annunciato le sue dimissioni a luglio in seguito a un’indagine sulle pratiche del suo laboratorio. “Non puoi fare due lavori e farli bene entrambi”, dice Bik.


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