Il gip di Milano, Donatella Banci Buonamici, ha convalidato gli arresti e disposto la misura cautelare in carcere per le cinque persone fermate venerdì scorso durante le devastazioni a Milano nel corteo No Expo. I 5 arrestati hanno agito in un “contesto di devastazione collettiva” con “attività violente e pericolose” mettendo a rischio anche “l’incolumità dei cittadini” presenti nelle strade, teatro della guerriglia urbana.
E’ l’ipotesi della Procura di Milano nella richiesta di carcere accolta dal gip. ll giudice, accogliendo la richiesta del procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e del pm Piero Basilone, ha disposto il carcere per le cinque persone accusate di resistenza a pubblico ufficiale aggravata dall’uso di oggetti atti ad offendere (armi improprie come mazze, bastoni e pietre) e dal numero di persone.
Stando agli atti dell’indagine, gli arrestati per contrapporsi con violenza alle forze dell’ordine durante le devastazioni di venerdì scorso hanno lanciato contro gli agenti anche bottiglie e un grosso masso di cemento. Nel corso degli interrogatori di stamattina i cinque si sono difesi, sostenendo di non aver partecipato alle violenze e in alcuni casi parlando anche di uno scambio di persona, ma il gip, da quanto si è saputo, non ha ritenuto credibili le loro versioni.
Il giudice, inoltre, ha condiviso la tesi del pm, che hanno inquadrato le singole azioni di resistenza in un contesto di “violenza collettiva” contro le forze dell’ordine. Restano in carcere, dunque, Jacopo Piva, milanese di 23 anni, Heidi Panzetta, residente a Milano e di 42 anni, Anita Garola, milanese di 33 anni, Davide Pasquale, 32 anni di Alessandria e Mirko Leone, 27 anni di Lodi.