E’ stato catturato il presunto omicida di Luciano Bondatti. I Carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Frosinone unitamente a quelli della Compagnia di Anagni e della Stazione di Ferentino, al termine d indagini serrate, avviate a seguito dell’uccisione del 63enne avvenuto nelle campagne di Ferentino lo scorso 10 settembre, hanno fermato un uomo ritenuto responsabile di “omicidio colposo, fabbricazione e detenzione di armi da sparo clandestine e omissione di soccorso”. È un cortaneo della vittima.
Subito dopo il ritrovamento del cadavere era cominciata la caccia all’uomo che ha sparato a Luciano Bondatti. Sulla morte del 65enne di Ferentino, (Frosinone) trovato morto giovedi mattina in una pozza di sangue in località Pareti Cornella, nel Frusinate, nei pressi di un terreno di sua proprietà si è fatto largo a sospetti sulle cause della morte. L’ipotesi iniziale sul decesso dell’uomo era l’attacco di un cinghiale, ma poi l’esame dei medici in ospedale ha svelato un’altra verità.
A uccidere Luciano Bondatti non è stato, come si pensava, un cinghiale ma tre proiettili rinvenuti dai sanitari sul corpo dell’uomo. Si tratta di un omicidio.
Si presume che a crivellare l’uomo di pallettoni sia stato un altro cacciatore al momento non identificato o una persona che gli avrebbe teso una imboscata per motivo al momento ignoti.
La caccia al cinghiale da quelle parti è molto praticata. Gli inquirenti non escludono alcuna pista: dall’incidente di caccia a un possibile omicidio che può ben celarsi come un incidente “accidentale”.
Al vaglio della Scientifica – oltre ad altri elementi raccolti sul luogo della morte – anche il piombo estratto dal cadavere dell’uomo. Da chiarire se si tratti di pallettoni (usati per la caccia) o di altre munizioni convenzionali. Interrogatori sono in corso per raccogliere quante più testimonianze possibili per risalire all’autore del’omicidio colposo o premeditato.
Luciano Bondatti intorno alle 11 di giovedì, è stato trovato in un lago di sangue in campagna poco lontano dalla sua abitazione. Si era pensato ad un cinghiale ferito che dopo averlo caricato gli aveva azzannato la gamba provocandogli l’emorragia che poi lo ha ucciso.
Trasportato in obitorio a Frosinone, i medici legali gli hanno però trovato tre pallottole nella gamba. Piombo mortale che gli hanno reciso l’arteria femorale e provocato una emorragia. Un giallo che gli inquirenti tendono a risolvere al più presto risalendo all’autore degli spari.