La Guardia di finanza sta eseguendo un decreto di sequestro emesso dalla procura di Genova che riguarda tutta la documentazione relativa al ponte Morandi. I militari della Fiamme gialle sono nelle sedi del Ministero Infrastrutture e nel suo ufficio ispettivo territoriale di Genova, nel Provveditorato opere pubbliche Liguria, Piemonte e Val d’Aosta, e nella sede di Spea Engineering spa. L’obiettivo degli inquirenti è capire se quando è stato realizzato il ponte i lavori siano stati eseguiti correttamente.
I ministri Di Maio e Toninelli sul caso del ponte crollato attaccano la famiglia Benetton, dominus di Atlantia, società a capo di “Autostrade per l’Italia”. “La concessione di Autostrade ai Benetton è stata un regalo clamoroso. Fuori i prenditori dallo Stato”, dicono i pentastellati. “Chi stava al governo li ha sempre protetti”, accusa Di Maio, chiedendo ai Benetton “di pubblicare i nomi di tutti i politici e tutti i giornali finanziati nel corso di questi anni”.
Toninelli ha ribadito che il ponte non verrà ricostruito da Autostrade, che invece dovrà metterci i soldi: “L’azienda dovrà risarcire il danno sull’autostrada, quelli causati dal crollo, gli immani danni morali, civili che ha arrecato. Ma il ponte lo ricostruiamo noi”. L’ipotesi al momento potrebbe essere il coinvolgimento di Fincantieri.
Intanto, secondo quanto scrive Repubblica, spunta l’ipotesi di una bolla d’aria all’interno del tirante di calcestruzzo che avrebbe corroso e arrugginito i cavi di acciaio nello strallo, provocando così il crollo del ponte Morandi.