Tensione nel Movimento cinque stelle dopo il voto di ieri sul dl Genova. Di Maio riunisce ministri e capigruppo M5s per valutare le sanzioni contro i senatori “ribelli” Paola Nugnes e Gregorio De Falco, che hanno provocato il passo falso del governo, battuto in commissione al Senato sul condono a Ischia contenuto nel decreto. Il ministro Salvini afferma che “ripareremo in Parlamento”, mentre i vertici dei Cinquestelle pensano all’espulsione dal gruppo dei due rivoltosi. Il voto in dissenso è “gravissimo”, ha fatto sapere il vicepremier Luigi Di Maio nonché capo politico del movimento.
“Se qualcuno non si trova più bene nel Movimento, c’è una regola che abbiamo sempre enunciato in campagna elettorale: fa un passo indietro e va a casa, lasciando il posto a qualcun altro”, ha detto il ministro Riccardo Fraccaro, interpellato sui senatori “dissidenti” De Falco e Nugnes. “Coerenza vuole questo, poi decideranno i senatori coinvolti”, aggiunge. Provvedimenti, spiega, “potrebbe prenderli Patuanelli o il collegio dei probiviri M5s. Lo vedremo nelle prossime ore, nei prossimi giorni. Ora è inutile anticiparlo”.
“Chi ha deciso di anteporre i propri interessi a quelli del Paese dovrebbe tornarsene a casa. Lo squallore della politica del passato era sentire promesse che non venivano mantenute perché qualcuno pensava prima ai propri interessi economici, mediatici, ideologici, privati anteponendoli a quelli del Paese. Siamo stati eletti per dare risposte a questo. Ai genovesi, alle vittime di terremoto, alluvioni e altre emergenze. Per essere compatti e portare a casa il risultato”, dica anche il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia (M5S) commenta su Fb il voto degli ortodossi M5S al Dl Genova.
“De Falco aveva detto “torna a bordo!”. Io gli dico: se non ti trovi, torna a casa”, dice il sottosegretario M5S Stefano Buffagni. “De Falco – osserva Buffagni – rimane un genio che si sente troppo genio rispetto al gruppo. Ha votato contro e senza preavviso insieme con Pd e Fi. Noi dobbiamo tenere in piedi i conti del Paese, non quelli della famiglia De Falco”, conclude.
E il senatore De Falco replica: “Non cerco protagonismo, non ho votato con le opposizioni, il 25.10 è il mio emendamento, è uguale”. “Se temo espulsione? Credo proprio di no anche perché nessuno mi ha fatto sapere nulla”.