“Nessuna dichiarazione”. Così risponde a LaPresse il giornalista e conduttore della trasmissione Porta a Porta, Bruno Vespa, che martedì sera ha ospitato il nipote e la figlia del presunto capo-clan Vittorio Casamonica. La puntata, andata in onda su Rai 1, ha sollevato polemiche perché non sarebbero stati ricordati da parte del conduttore i reati di cui era accusato il boss. In particolare, alcuni esponenti e partiti politici hanno annunciato di portare la discussione in commissione di Vigilanza Rai.
Contro il conduttore di Porta a Porta si è sollevato un polverone, dopo che ha ospitato in studio per una intervista, i parenti del presunto boss Vittorio Casamonica, Vera e Vittorino, figlia e nipote del capostipite i cui funerali, celebrati in pompa magna, sono stati al centro di una furente polemica nel paese.
Erano presenti in studio la cronista del Corsera, Fiorenza Sarzanini e il direttore del Messaggero Virman Cusenza. La figlia del “re di Roma”, come è stato definito in alcuni manifesti al funerale, ha ribadito in studio che rifarebbe tale e quale il funerale che ha suscitato “sdegno” e “scandalo”.
Sulla presenza nella rete “ammiraglia” della Rai il gruppo del Pd in Campidoglio, e non solo, è stato il primo e esprimere forte dissenso per l’iniziativa del fondatore di “Porta a Porta”. “Vergognoso”. In una nota si legge che “è stato uno spettacolo vergognoso ed offensivo quello al quale i cittadini e le cittadine romane in primis, ma anche tutti gli italiani, hanno dovuto assistere ieri sera durante la trasmissione “Porta a Porta” di Bruno Vespa.
Vedere accomodati – scrive il gruppo capitolino – rappresentanti della famiglia Casamonica nel salotto buono della tv di Stato finanziata con il canone dei contribuenti, doverli sentire rivendicare proprio quei funerali che hanno indignato e offeso la nostra comunità, ascoltarli mentre stabilivano accostamenti improponibili e ignominiosi tra grandi figure della Chiesa e il loro congiunto, è stato un vero e proprio affronto per tutti coloro che sono impegnati nella battaglia contro le mafie e l’illegalità, mettendo spesso a rischio la loro stessa incolumità”, sottolineano i membri del gruppo dem nell’assemblea capitolina.
“Chiediamo ai parlamentari eletti nel collegio di Roma e del Lazio e a quelli che siedono nella commissione di vigilanza Rai – continua la nota – di intervenire perché sia fatta piena luce immediatamente su questa incredibile vicenda, che ha visto esponenti di una famiglia i cui intrecci e commistioni con la malavita organizzata non solo romana sono noti e di lunga data, trovare spazio sulla rete ammiraglia della tv pubblica per rappresentare le loro tesi aberranti, grottesche e provocatorie, peraltro senza la presenza di un contraddittorio che ne potesse smentire o contestare in tempo reale le mistificazioni riportate.
Presenteremo, inoltre, immediatamente all’assemblea di Roma Capitale una mozione di censura di questo abuso compiuto ai danni del servizio pubblico, dell’immagine della Capitale e di tutti coloro che sono impegnati per combattere le mafie e la criminalità organizzata”.
Posizione contraria pure dal commissario del Pd romano Matteo Orfini che definisce “scandalosa” l’iniziativa di Vespa. Dura la posizione del M5S che sul blog di Grillo si legge: “RAI, servizio pubblico paramafioso. La famiglia Casamonica ospitata dalla RAI nel salotto buono di Bruno Vespa per esibirsi davanti a 1.340.000 di italiani (14,54% di share) nell’apologia di Vittorio Casamonica, il boss il cui funerale ha indignato Roma, è un oltraggio a tutti gli italiani onesti”. Dal conduttore al momento non si registra nessuna replica.