Il sindaco di Roma, Ignazio Marino è indagato dalla procura di Roma per l’accusa di peculato e concorso in falso in atto pubblico. Lo rivela il quotidiano La Repubblica.
L’iscrizione nel registro degli indagati, avviene per la nota storia degli scontrini e delle spese effettuate dal sindaco con la carta di credito del comune.
La notizia è stata confermata dal legale di Marino, Enzo Musco: “Il sindaco doveva comunicarlo entro oggi”, scrive l’Ansa.
I pm, riporta Repubblica, contestano quindi al sindaco – che proprio ieri ha ritirato le dimissioni – i reati di peculato e concorso in falso in atto pubblico. Marino, stando a quanto si legge, avrebbe ricevuto un avviso di garanzia il 28 ottobre scorso.
Ma i guai per Marino non finiscono qui. Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, Marino sarebbe finito nel registro degli indagati per l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato, anche nel procedimento avviato nei mesi scorsi dai pm coordinati dal Procuratore, Giuseppe Pignatone, sulla “Image onlus”, ente fondato nel 2005 dall’esponente del Pd per fornire aiuti sanitari in Honduras e nel Congo.
In questo caso l’iscrizione, stando all’articolo del quotidiano milanese, sarebbe avvenuta nei mesi scorsi. Ieri la Procura aveva smentito la notizia, diffusa poco prima dal legale di Marino, di una richiesta di archiviazione del procedimento.
Dopo aver letto questo articolo di @carlobonini devo prendere atto di aver dato mia lealtà ad un bugiardo. #vergogna https://t.co/wJVFS4HTZ8
— Stefano Esposito (@stefanoesposito) 30 Ottobre 2015
Durissimo l’ex assessore ai Trasporti Esposito dimessosi ieri: “Dopo aver letto questo articolo, devo prendere atto di aver dato la mia lealtà ad un bugiardo. Vergogna”, sbotta su twitter Esposito.
Intanto, entro oggi dovrebbero dimettersi i 25 consiglieri (19 del Pd più altri) che provocherebbero lo scioglimento di giunta e consiglio. Si stanno raccogliendo le firme.