Il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, scende in piazza a Roma con una manifestazione organizzata in piazza del Campidoglio, proprio sotto gli uffici del sindaco della Capitale, Ignazio Marino.
“Roma deve avere un sindaco migliore di Marino”, ha detto il leader del Carroccio. “Spero di aiutare i romani a riprendersi la loro città – ha aggiunto – perché Marino è una calamità”.
I leghisti hanno srotolato due manifesti con scritto “Marino a casa” e “Marino clandestino”. Salvini è stato contestato da una decina di attivisti di Sel tra cui alcuni intellettuali. “Salvini a casa! Via i razzisti dalla Capitale”, si legge su uno striscione che i manifestanti hanno esposto proprio sotto la statua del Marco Aurelio.
Il leader del Carroccio ha risposto mandando baci ai manifestanti. “Sabato pomeriggio – ha detto – in piazza del Popolo a Roma ci sarà tanta gente tranquilla che vuole un’Italia e un’Europa diverse da quelle prospettate da Renzi e Alfano. Chi vuole, ha il diritto di organizzare una contro manifestazione, ma lo faccia pacificamente”, ha detto successivamente Salvini, definendo i contestatori “quattro disadattati”.
“Tre scemi hanno libertà di fare quello che vogliono – ha spiegato Salvini – ma se uno vede fascisti ovunque ha dei problemi”. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in una lettera aperta ai deputati e ai senatori del Pd, scrive tra l’altro: “mentre altri si dividono, altri fanno ostruzionismo, altri scendono in piazza con piattaforme ispirate alla destra xenofoba e populista europea, noi siamo quelli che devono riportare l’Italia a crescere. E’ una grande responsabilità”.
La manifestazione di Roma è anche al centro di polemiche nella Lega. Il sindaco di Verona, Flavio Tosi aveva fatto sapere di non avere intenzione di manifestare a Roma. Salvini in una intervista gli aveva risposto: “Chi viene pagato dalla Lega deve venire, punto!”. Replica Tosi che afferma: “Io non sono pagato da nessuno”.
Una querelle che ha inasprito i rapporti tra Tosi e il candidato leghista in Veneto, Luca Zaia (sostenuto da Salvini e Maroni) che potrebbe rischiare di vedersi proprio il suo collega di partito come competitor alle elezioni regionali di maggio. Forse, in alleanza col Ncd.
Secondo alcuni sondaggi (Ixè e Piepoli) la Lega sarebbe tra il 13,8 e il 16%, al netto però del movimento in azione al Centro Sud (Noi con Salvini) che Ixé dà tra il 7 e il 9,5 percento.