Rosario Crocetta procede con coraggio sulla strada del rinnovamento e la nomina di Franco Battiato ad assessore alla Cultura va nella giusta direzione. Si tratta di un segnale di grande attenzione nei confronti della Sicilia e della sua storia ed e’ la dimostrazione che la politica sa cambiare.
Crocetta scegliendo una personalità come Battiato, il cui carisma valica i confini nazionali, cerca di aprire la sua Isola all’esterno”. Lo dice Davide Zoggia, responsabile enti locali del Pd”. “Miiiin…”, direbbero i siciliani. Insomma, questo è un paese che è passato dal Caf al Cav a fior di monetine, dall’ultimo premier Berlusconi al comico Grillo a fior di spread e nuotate nello stretto.
Ci mancavano solo i cantastorie. Non bastava Celentano, eh! Anche Battiato. Da Cuffaro a Lombardo a fior di crocette. E Zoggia il nuovo che avanza, signori. La Sicilia si conferma “laboratorio politico” europeo con l’Udc di Casini-Italia che, sottolinea il vecchio adagio: “Chi mi dà da mangiare lo chiamo papà”.
Qualsiasi sia il Forno da cui escono le michette. Così sembra essere Casini. Anzi, senza “sembra”. Del resto, in Calabria è alleato con la Destra di Scopelliti (senza essere determinante), in Sicilia con il comunista e omosessuale dichiarato Crocetta. Per Pier, dall’opposizione l’importante è “c’entrarci” nei Palazzi del Potere. Altro che moderati. Altro che valori. Altro che famiglia! Il motto di Pierferdinando Casini non è “Dividi et Impera”, ma “Unisciti (pure col diavolo) per stare al Potere”.