Virginia Raggi è stata interrogata per otto ore nell’ambito dell’inchiesta della procura di Roma sulle nomine in Campidoglio. Ad ascoltarla, il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Francesco Dall’Olio. Al centro dell’interrogatorio la chiamata di Renato Marra – fratello di Renato, ex capo del personale arrestato per corruzione – alla direzione del Turismo. Raggi per questo è indagata per abuso d’ufficio e falso.
Ma il colpo di scena della lunghissima giornata della Raggi avviene quando i magistrati le chiedono lumi su una polizza vita da 30.000 euro intestata al sindaco da parte di Salvatore Romeo, suo fedelissimo nominato qualche mese dopo a capo della segreteria.
Romeo, scrive Emiliano Fittipaldi su l’Espresso, “nel gennaio del 2016 è andato dal suo promotore finanziario e gli ha indicato un nuovo beneficiario per alcune polizze vita da lui sottoscritte qualche tempo prima, con un investimento di 30 mila euro. Nome e cognome del fortunato: “Virginia Raggi”. Qualche mese dopo la strana operazione finanziaria (le polizze vita in genere vengono fatte a favore di parenti, mogli e figli) è proprio la Raggi, diventata da poco sindaca di Roma, a promuovere Romeo triplicandogli lo stipendio”.
Ai pm romani Raggi ha affermato di essere all’oscuro. “Se sapevo della polizza di cui ero beneficiaria? No, assolutamente no, l’ho appreso questa sera, sono sconvolta”, ha detto il sindaco di Roma uscendo dagli uffici dove si è tenuto l’interrogatorio in via Tuscolana, in un luogo esterno alla procura. “Ho chiarito, ho risposto a tutte le domande”, ha affermato. “C’è molto lavoro da fare qui a Roma, dobbiamo portarlo avanti”.
C’è grande interesse per la versione che ha fornito la Raggi sulla nomina di Marra. Ma il nuovo caso che mette in fibrillazione il M5S è dato da questa polizza vita spuntata “dal nulla” e che Romeo le avrebbe intestato a suo insaputa. Come la casa al Colosseo di Scajola.