19 Giugno 2025

Elezioni in Romania col “trucco”, Simion chiede l’annullamento della consultazione

L'annuncio dopo avere scoperto una colossale frode elettorale. Il fondatore di Telegram Durov sostiene Simion e l'ipotesi delle ingerenze estere: "Sono pronto a testimoniare sull'ingerenza straniera alle presidenziali della Romania se questo è utile a ripristinare la democrazia". Mosca: "Elezioni a dir poco strane"

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Ennesimo colpo di scena politico in Romania, a due giorni dal ballottaggio che ha eletto il nuovo presidente della Repubblica nella figura del centrista europeista Nicusor Dan. E il Paese balcanico dopo sei mesi rischia di scivolare verso un nuovo caos.

George Simion, leader dell’estrema destra e capo del partito sovranista Aur, aveva inizialmente accettato la sconfitta congratulandosi con il vincitore. Ma evidentemente pressato da una base sempre più rabbiosa, ha chiesto oggi l’annullamento del voto denunciando brogli e “voti rubati”, soprattutto nei seggi all’estero. Simion – che al primo turno aveva sbancato prendendo il 41% dei voti contro la metà del suo avversario -, ha puntato il dito in particolare contro Francia e Moldavia (e Bruxelles) che sarebbero intervenuti pesantemente per orientare la consultazione, sostenendo al tempo stesso che nelle urne vi sarebbero state molte schede di persone decedute.

A novembre, il primo turno delle elezioni presidenziali precedenti, vinto a sorpresa dal nazionalista Calin Georgescu, era stato annullato dalla Corte costituzionale per presunte ingerenze russe (mai provate), alimentando tensioni e vibranti proteste. Simion, unitamente a Georgescu e a milioni di sostenitori, aveva gridato allora al golpe.

Ora, con un nuovo presidente eletto e la destra in agitazione, la Romania si ritrova ancora una volta spaccata, tra chi chiede stabilità e chi alimenta sospetti e rabbia popolare.
La partita politica sembra tutt’altro che chiusa.

Sostegno di Durov a Simion: “Pronto a testimoniare in tribunale sulle interferenze”

Il co-fondatore di Telegram, Pavel Durov, si è detto pronto a testimoniare sotto giuramento confermando che la sua dichiarazione sull’ingerenza straniera nelle elezioni presidenziali in Romania è veritiera.

“Sono pronto a venire a testimoniare se questo può aiutare la democrazia rumena”, ha scritto su X, condividendo un post del candidato dell’opposizione rumena George Simion che affermava appunto che si sarebbe rivolto alla Corte costituzionale per fare annullare le elezioni per presunte ingerenze straniere.

Durov aveva ricevuto pressioni da parte della Francia per censurare i contenuti a favore di Simion ma egli si è rifiutato e oggi sarebbe disposto a testimoniare in tribunale in favore del candidato dell’Alleanza per l’unità dei romeni (Aur).

Il post su Telegram in cui Durov denuncia le pressioni della Francia (paese della Baguette) per censurare contenuti a sostegno di Simion

Simion, che ha perso al secondo turno delle elezioni presidenziali rumene contro il candidato filoeuropeo Nicusor Dan, chiede di annullare i risultati del voto a causa di “interferenze esterne da parte di attori statali e non statali”.

Inoltre, ha anche accusato la Francia di avere interferito nelle votazioni. Secondo i risultati definitivi delle elezioni, pubblicati dall’autorità elettorale rumena, Dan ha ottenuto 6.168.642 voti al ballottaggio, mentre Simion ne ha ottenuti 5.339.053.

Alle elezioni il partito di Simion denuncia che hanno votato anche i morti. “Nelle liste elettorali ci sono 4 milioni di persone decedute”, ha detto il leader romeno postando un video da un cimitero. Inoltre ha scritto Simion su X che Bruxelles avrebbe speso 649 milioni di euro per censurare e silenziare le voci conservatrici attraverso progetti finanziati dalla Commissione europea. “Il regime tirannico di @VonderLeyen giungerà alla fine. Molto presto. #Freedom #Democracy”, ha scritto Simion.

Cremlino: Le elezioni presidenziali in Romania sono state “a dir poco strane”

Le recenti elezioni presidenziali in Romania sono state “a dir poco strane”, poiché il vincitore è emerso in assenza di un candidato di punta, ha dichiarato lunedì il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov.

“La Romania ha espresso il suo voto. Le elezioni sono state a dir poco strane. Conosciamo tutti bene la storia di un candidato che aveva le maggiori possibilità di vincere e che, senza alcuna giustificazione plausibile, è stato semplicemente costretto a ritirarsi dalla corsa presidenziale”, ha dichiarato in una conferenza stampa.

“Ma in assenza di un candidato così favorito, chi ha vinto è il vincitore. È un dato di fatto con cui dobbiamo fare i conti”, ha aggiunto Peskov.

I commenti del portavoce presidenziale russo seguono le dichiarazioni del co-fondatore di Telegram, Pavel Durov, in merito all’interferenza dei paesi europei nelle elezioni in Romania.

Secondo Peskov, l’ingerenza dell’Europa negli affari di altri stati non è una novità e potrebbero esserci molti più casi simili di quanto l’opinione pubblica nel suo complesso sappia”.

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