5 Dicembre 2024

Strage di Bologna, De Angelis: “Mambro e Fioravanti sono innocenti”. Polemiche

L'ex parlamentare, oggi portavoce del governatore del Lazio: "So per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza. E in realtà lo sanno tutti: giornalisti, magistrati e “cariche istituzionali”

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Bufera su Marcello De Angelis, portavoce del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, dopo che sulla sua pagina fb ha osato dubitare della sentenza per la strage di Bologna, con cui la Cassazione ha condannato Valerio Fioravanti detto Giusva, la moglie Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, tutti ex dei Nuclei armati rivoluzionari, gruppo fondato ai tempi della Strategia della tensione degli anni ’70/80, in quanto ritenuti responsabili dell’odioso attentato alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980 che causò 85 vittime e duecento feriti.

Per De Angelis – che negli anni Ottanta ha perso il fratello Nanni, morto in carcere in circostanze poco chiare -, i tre ex Nar “sono innocenti” su quel tragico episodio. Sull’ex parlamentare si sono subito scagliati gran parte del mondo politico, in testa il Pd, insieme alla stampa di sinistra. Il post di De Angelis segue la dichiarazione del presidente del Senato Ignazio La Russa, nel giorno della ricorrenza della strage, il quale ha affermato come “la matrice dell’attentato è neofascista”. E Tra le righe, il portavoce, che parla a titolo personale, si riferisce proprio alla dichiarazione del presidente del Senato, che come lui proviene da destra.

Ecco il post di De Angelis: “Il 2 agosto è un giorno molto difficile per chiunque conosca la verità e ami la giustizia, che ogni anno vengono conculcate persino dalle massime autorità dello Stato (e mi assumo fieramente la responsabilità di quanto ho scritto e sono pronto ad affrontarne le conseguenze).

La differenza tra una persona d’onore e uno che non vale niente è il rifiuto di aderire a versioni di comodo quando invece si conosce la verità. E accettare la bugia perché così si può vivere più comodi.

Intendo proclamare al mondo che Cristo NON è morto di freddo e nessuno potrà mai costringermi a accettare il contrario. Così come so per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza. E in realtà lo sanno tutti: giornalisti, magistrati e “cariche istituzionali”.

E se io dico la verità, loro – ahimè – mentono. Ma come i martiri cristiani io non accetterò mai di rinnegare la verità per salvarmi dai leoni. Posso dimostrare a chiunque abbia un’intelligenza media e un minimo di onestà intellettuale che Fioravanti, Mambro e Ciavardini non c’entrano nulla con la strage. Dire chi è responsabile non spetta a me, anche se ritengo di avere le idee chiarissime in merito nonché su chi, da più di 40 anni, sia responsabile dei depistaggi.

Mi limito a dire che chi, ogni anno e con toni da crociata, grida al sacrilegio se qualcuno chiede approfondimenti sulla questione ha SICURAMENTE qualcosa da nascondere.
A me, con questo ignobile castello di menzogne, hanno tolto la serenità, gli affetti e una parte fondamentale della vita.
Non riusciranno a farmi rinunciare a proclamare la verità. Costi quel che costi…
Come GioNa tra i flutti non tremo…
Vieni a prendermi balena, non ti temo
E scusate se ve lo dico – col massimo del rispetto e dell’amicizia – a questo post non basta mettere un “mi piace”, dovete rilanciarlo e condividerlo… altrimenti hanno vinto loro, gli apostoli della menzogna…”.

La versione di De Angelis non è la prima in ordine alle responsabilità sulla strage di Bologna. Già il presidente della Repubblica Francesco Cossiga, presidente del Consiglio all’epoca dei fatti, prima della sua scomparsa espresse perplessità sulla sentenza che condannava Mambro, Fioravanti e Ciavardini: “Credo che la verità su Ustica e su Bologna non si saprà mai”, disse a Giovanni Minoli indicando una presunta pista palestinese. Anche il giudice istruttore Rosario Priore, che seguì l’inchiesta sulla strage di Ustica, avvenuta il 27 giugno 1980, disse la stessa cosa.

Dell’estraneità di Fioravanti e Mambro – che hanno ammesso decine di omicidi e per questo condannati a diversi ergastoli ma hanno sempre negato con forza la partecipazione all’infame attentato (ergastolo più, ergastolo meno…) -, ne sono convinti anche esponenti di sinistra, che insieme ad altri hanno fondato il comitato: “E se fossero innocenti?”.


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