La nave Gregoretti, della Guardia costiera, con a bordo 27 dei 28 superstiti del naufragio a largo della Libia è nel porto di Catania. Ad accogliere l’imbarcazione sulla banchina del molo etneo il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, in rappresentanza del governo.
“Fermati i due scafisti dell’imbarcazione affondata. Si tratta del comandante, tunisino, e di un suo assistente, siriano”. Lo afferma in una dichiarazione il ministro dell’interno Angelino Alfano. Sono accusati di omicidio colposo plurimo, naufragio e favoreggiamento d’immigrazione clandestina. Il primo reato è quello che in genere viene imputato a chi fa un incidente in auto e uccide più persone. Paradossalmente non è possibile imputare ai trafficanti il reato di strage.
I due presunti scafisti, ha spiegato il procuratore di Catania Giovanni Salvi, sono stati indicati dai sopravvissuti che erano a bordo della nave Gregoretti e riconosciuti anche dal giovane del Bangladesh ricoverato in ospedale a Catania a cui sono state mostrate delle fotografie.
La Guardia Costiera nel frattempo conferma al momento il bilancio del naufragio a largo delle coste libiche: 24 morti e 28 superstiti. Le condizioni di salute di un migrante, ricoverato da ieri all’ospedale di Catania, “sono buone”.
Intanto, dal racconto dei sopravvissuti all’ecatombe emergono sempre più dettagli su quanto accaduto. Il presunto scafista – raccontano i superstiti – forse nel tentativo di nascondersi avrebbe condotto il barcone contro una nave mercantile portoghese, la King Jacobs che era arrivata nelle vicinanze per prestare soccorso. Una versione confermata anche dai pm di Catania secondo i quali il naufragio sarebbe dovuto a due cause: lo spostamento dei migranti sull’imbarcazione, che era sovraffollata, e l’errata manovra dello scafista che l’ha portata a collidere con il mercantile King Jacobs. Il comandante del porta container, intervistato lunedi da “Petrolio”, programma di Rai 1 condotto Duillio Giammaria non ha riferito questa circostanza. Circostanza che se fosse confermata potrebbe cambiare la dinamica conosciuta finora.
Secondo i pm “non è stato ancora possibile accertare il numero dei morti” nel naufragio in Libia, perché i superstiti riferiscono di cifre comprese tra i 400 e 950 passeggeri, ma “secondo alcuni sopravvissuti sentiti su nave Gregoretti e un report del mercantile portoghese si stima che a bordo del barcone ci fossero circa 850 migranti“.
L’Ue ieri ha messo a punto un piano di dieci punti per fronteggiare l’emergenza profughi. Si tratta di un’azione che interesserà tutti gli stati membri. La volontà di Bruxelles sono, fra le altre, quella di redistribuire gli arrivi per i tutti i paesi Ue, distruggere i barconi dopo il via libera dell’Onu e dotare di più fondi Triton.