
MONZA BRIANZA – Si era drogato e ubriacato. Poi senza patente si era messo alla guida di un’auto provocando un grave incidente in cui morì una bambina di 8 anni. Successivamente al fatto di sangue, fu arrestato e posto ai domiciliari. Ma evase un anno dopo scappando in Irlanda. La sua latitanza è finita ieri a Dublino, incastrato dalla voglia di smanettare su Facebook (sotto falso nome). Lui, Daniel Domnar, pregiudicato di nazionalità rumena, è stato arrestato dalla Polizia irlandese su segnalazione dei carabinieri di Monza, in esecuzione di un mandato d’arresto europeo.
Al termine di complesse indagini avviate sin dal dicembre 2015 dagli investigatori guidati dal tenente colonnello Giuliano Gerbo, condotte anche con l’ausilio del raggruppamento Carabinieri Investigazioni scientifiche di Roma – Ufficio tecnologie informatiche, i militari sono riusciti a localizzare e far arrestare il latitante 23enne evaso il 10 novembre 2014 dagli arresti domiciliari, concessigli a Desio, presso l’abitazione della madre, facendo perdere le proprie tracce nonostante le attive ricerche dei militari dell’Arma.
Il giovane il 26 dicembre 2013, nel comune di Aprilia (Latina) alla guida di unaFord “KA”, in forte stato di alterazione psico-fisica provocato dall’assunzione di alcool e stupefacenti e sprovvisto di patente di guida, perché mai conseguita, provocava un grave sinistro stradale, nel quale moriva la piccola Stella Manzi di otto anni.
Per rintracciarlo i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza hanno indagato a fondo e per lungo tempo nella vita del latitante e della sua cerchia familiare e relazionale, individuando le utenze telefoniche in uso a numerosi soggetti ed esaminando i tabulati del traffico telefonico.
Nel corso delle indagini, estese anche al “mondo web”, è stato individuato il profilo “Facebook” utilizzato sotto falso nome dal latitante, che è quindi stato localizzato nell’area metropolitana di Dublino. I Carabinieri hanno poi avviato immediatamente le procedure per la internazionalizzazione del provvedimento di cattura, necessario per la successiva estradizione in Italia, ottenendo il mandato di arresto europeo, applicato dal Ministero della Giustizia.
La fondamentale sinergia con l’Ufficio italiano dell’Interpol ha consentito di avviare un costante scambio informativo con le autorità di polizia irlandesi che, finalmente, il 10 febbraio, hanno localizzato e arrestato il ricercato a Blanchardstown, un sobborgo di Dublino, dove si nascondeva presso alcuni connazionali.