Sono necessari negoziati diretti tra Russia e Ucraina per trovare una via verso un cessate il fuoco, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov citato dalla Tass. Questo dopo che Putin ha proposto di tornare il prossimo 15 maggio al tavolo delle trattative dirette con l’Ucraina a Instanbul, in Turchia; la stessa sede dove tre anni fa, subito dopo l’operazione russa nel Donbass russofono, erano stati avviati i negoziati, poi fatti saltare dall’allora primo ministro britannico Boris Johnson.
Volodymyr Zelensky dopo la proposta di Putin ha fatto sapere di volersi incontrare con Putin a patto perรฒ che Mosca decida per un cessate il fuoco giร da oggi, 12 maggio. Sulla proposta di Zelensky il Cremlino ha detto appunto che “devono esserci negoziati diretti per trovare una via verso un cessate il fuoco”, ha affermato domenica Peskov a un giornalista di Sky News. “Un approccio semplicistico alla questione รจ inappropriato”, ha aggiunto il portavoce di Vladimir Putin.
Il 10 maggio, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il primo ministro britannico Keir Starmer e il premier polacco Donald Tusk hanno visitato Kiev dove, durante i colloqui con la parte ucraina, hanno proposto un cessate il fuoco di 30 giorni a partire dal 12 maggio. Ma Mosca non si fida sulla scorta dei disattesi accordi precedenti, quello di Minsk su tutti, fatti fallire allora dall’establishment europeo (in primis Merkel). Non solo: la Russia teme che proprio come il trattato tradito di Minsk l’Ue prenda tempo per riarmare Kiev.
Il presidente russo Vladimir Putin, parlando ai giornalisti al Cremlino il mattino dell’11 maggio, ha proposto alle autoritร di Kiev di riprendere senza precondizioni i colloqui diretti interrotti alla fine del 2022. Ha suggerito di avviare i negoziati a Istanbul il 15 maggio.
Sul tavolo a Istanbul ci saranno i temi che sono stati la causa del conflitto tra cui la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina, l’annessione delle regioni russofone del Donbass conquistate sul campo di battaglia e la non adesione di Kiev alla Nato. Difficilmente Putin accetterร “compromessi a perdere” dopo aver vinto la guerra, ossia il prevalere del concetto di “pace giusta” come vanno ripetendo l’Ue, Zelensky e i media mainstream occidentali. Non รจ mai esistita la “pace giusta” nei conflitti del passato e nemmeno dopo le due guerre mondiali del ‘900. I vincitori della Seconda guerra mondiale, Stalin, Roosevelt e Churchillย si riunirono a Yalta per spartirsi il “bottino” di una Germania rasa al suolo con l’Europa devastata che venne divisa sotto l’influenza sovietica e angloamericana. In quei giorni a guerra finita i vincitori bombardarono pure Dresda e, nell’agosto del 1945, sempre a conflitto finito e ad accordi di Yalta compiuti, gli Stati Uniti lanciarono due bombe nucleari sul Giappone sconfitto, massacrando migliaia di persone.
Il leader russo ha anche osservato che in passato la Russia aveva ripetutamente dichiarato il cessate il fuoco, che venivano poi puntualmente violati dal regime di Kiev, tra cui la piรน recente tregua di tre giorni introdotta durante le celebrazioni dell’80ยฐ anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica.
Anche il presidente degli Statti Uniti Donald Trump ieri ha invitato Zelensky ad “accettare immediatamente” la proposta di negoziati in Turchia. Il grande mediatore sarร il presidente Erdogan, che domenica ha avuto al proposito una conversazione con il capo di Stato russo.