Secondo Al Jazeera i jihadisti avrebbero bruciato vive oltre 30 persone ad al-Baghdadi, nella provincia di Anbar, dove i miliziani islamici sono all’offensiva.
Fonti dell’emittente araba hanno riferito che martedì i resti carbonizzati di trenta persone sono stati rinvenuti nella città di al-Baghdadi, a circa 85 km a nord ovest di Ramadi. Nell’area – sequestrata dai terroristi -, l’ISIL (Stato Islamico dell’Iraq e del Levante) è da giorni impegnata in violenti combattimenti.
L’organizzazione irachena ha catturato molte persone ad al-Baghdadi e ha minacciato i soldati statunitensi di stanza in una base aerea vicino. Si tratta di circa 320 marines americani che stanno addestrando i membri della 7a divisione irachena presso la base aerea di Ain al-Asad, a 5 km a sud ovest di al-Baghdadi.
La maggior parte delle città della regione sono cadute nelle mani dell’ISIL la scorsa estate dopo che i miliziani sono avanzati rapidamente attraverso il confine con la Siria.
La provincia di Anbar, che confina con la Siria, è stata una roccaforte importante per l’ISIL e continua ad essere in gran parte controllato dai terroristi.
Lo stato islamico dell’Iraq e del Levante controlla ampi territori in Iraq e Siria, e nel giugno dello scorso anno ha annunciato l’istituzione di un “califfato” a cavallo tra i due paesi.
Califfato che ha raggiunto anche i paesi del Maghreb. Ultima la Libia dove l’Isis ha conquistato diverse città tra cui Sirte dalla quale l’Isis ha lanciato durissime minacce all’Italia e all’Europa: “Vi distruggeremo”, hanno detto i miliziani mentre sgozzavano trenta egiziani.
Un orrore che ha visto l’immediata reazione dell’Egitto con numerosi raid aerei che hanno provocato morti e feriti. La contro offensiva dell’Isis non si è fatta attendere, col rapimento di altri 35 egiziani che il mondo spera non abbiano la stessa sorte dei loro confratelli trucidati due giorni fa dai soldati di Allah.
In una intercettazione, i miliziani avrebbero fatto trapelare la volontà di usare gli sbarchi migratori come “arma” per destabilizzare l’Italia. Un “Cavallo di Troia” che si rivelerebbe fatale per un Europa dove già vivono milioni di musulmani pacifici, ma che al richiamo della “Guerra Santa” invocata dai “fratelli musulmani” dell’Is, magari costretti sotto la minaccia delle armi, sarebbero un prezioso esercito accanto a chi vuole erigere la “bandiera nera” nelle città dell’Ue.