“Merita di essere presa in seria considerazione la proposta di aprire talune, significative finestre di controllo giurisdizionale nelle indagini, piuttosto che prevedere interventi di tipo gerarchico o disciplinare”. Questo uno dei passaggi salienti della relazione per l’apertura dell’anno giudiziario del Primo presidente della Cassazione Giovanni Canzio che critica anche le indagini “già di per sè troppo lunghe” e le “distorsioni del processo mediatico” favorite anche dalla “spiccata autoreferenzialità” di taluni pm.
Contro la “terribile minaccia” del terrorismo internazionale occorrono “adeguate misure di polizia e prevenzione”, un maggior coordinamento delle indagini anche con l’istituzione della Procura europea, e un “efficace sistema repressivo, fino a configurare gli atti di violenza terroristica come crimini contro l’umanità”. Canzio nella sua relazione sottolinea che un carcere più umano attenua il rischio di radicalizzazione.
In Cassazione il numero delle prescrizioni è “irrisorio” – ha riguardato circa 767 processi nell’ultimo anno, pari all’1,3% del totale – ma appare “comunque irragionevole che la prescrizione continui a proiettare gli effetti estintivi del reato nel corso del processo, pur dopo la condanna di primo grado, mentre sarebbe più corretto intervenire con misure acceleratorie sulla durata dei giudizi di impugnazione”.
La Cassazione “non può e non intende sottrarsi al dovere di apprestare tutela ai diritti fondamentali della persona”, seguendo il “criterio guida dell’interesse preminente del minore”, ma “demandare il via esclusiva alla giurisdizione” la soluzione di questioni su scelte etico-sociali “non è la via preferibile”, sarebbe “da privilegiare il percorso ermeneutico disegnato sulla base di una chiara ed esplicita volontà legislativa”. Canzio chiede una legge per le adozioni e i figli di coppie ‘same sex’.
Legnini: torni dialogo Anm-governo – “Superare le difficoltà del rapporto tra l’Anm e il governo”, attingere “al proprio senso di responsabilità, alimentando la cultura del dialogo”: è l’appello che il vice presidente del Csm Giovanni Legnini rivolge nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’Anno giudiziario. Una scelta non causale, visto che per la prima volta oggi l’Anm diserta la cerimonia in polemica con il governo.
Orlando: patologie ridotte, riforma prosegue – “L’azione di riforma proseguirà, ma si è già sensibilmente ridotto il peso di quelle patologie, cronicizzatesi nel corso di troppi anni”, ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, all’inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione. “Dovevamo misurarci con tre emergenze – ha sottolineato -: il sovraffollamento carcerario, le carenze di personale, la mole dell’arretrato e i tempi della giustizia. Le abbiamo affrontate”.