L’ex presidente catalano, Carles Puigdemont, è stato arrestato e trasferito in un carcere di Neumuenster, in Germania. Era stato fermato stamane dalla polizia tedesca dopo aver attraversato la frontiera dalla Danimarca. Lo riferiscono media tedeschi, citando l’agenzia Dpa. Mentre il leader indipendentista è in custodia alla polizia, la procura generale del Land di Schleswig-Holstein studia il mandato d’arresto europeo nei suoi confronti, emesso da Madrid per ribellione e sedizione, ha dichiarato un portavoce del ministero Giustizia. Potrebbe essere estradato. I tempi della giustizia tedesca possono essere fino a una cinquantina di giorni per la decisione.
Puigdemont è stato fermato poco prima delle 11.30 su un’autostrada dello Schleswig Holstein, a una trentina di chilometri dal confine danese, mentre procedeva in direzione sud. L’ex presidente della Catalogna è stato trattenuto in un commissariato tedesco, ha detto il suo avvocato, poi la notizia del suo trasferimento in carcere in forza del mandato di arresto europeo.
Puigdemont, che ha lasciato venerdì sera la Finlandia, avrebbe avuto intenzione di mettersi a disposizione delle autorità belghe non appena rientrato a Bruxelles. Il leader indipendentista è stato formalmente incriminato per presunta “ribellione e sedizione” venerdì con altri 24 dirigenti catalani dal tribunale supremo spagnolo, che ha riattivato l’euro-richiesta di arresto ed estradizione nei suoi confronti e di altri 5 riparati in Europa.
Rischia, con gli altri incriminati per “ribellione e sedizione”, una condanna fino a 30 anni di carcere per avere portato avanti il progetto politico dell’indipendenza e per la proclamazione della “repubblica” il 27 ottobre scorso con un referendum “non autorizzato” da cui quel progetto è uscito vincitore, ma è stato visto da Madrid come un atto di ostilità contro lo Stato spagnolo. All’indomani della querelle tra Catalogna e Madrid migliaia di persone che avevano votato Si alla consultazione erano scese pacificamente in piazza.