Il primo ministro slovacco Robert Fico crede che l’attentato compiuto ai suoi danni lo scorso 15 maggio non sia opera di un “pazzo solitario”, ma realizzato in un clima “antigovernativo” e di “odio”. Il premier slovacco – ridotto in fin di vita da Juraj Cintula, sedicente “scrittore” e estremista di sinistra -, ha lanciato un appello ai media di opposizione, soprattutto a quelli controllati dalle strutture di George Soros (che fanno capo alla Open Society Foundation), invitandoli a “non seguire questa strada”. Fico non cita mai direttamente il filantropo, già considerato il regista di svariate “rivoluzioni colorate” e colpi di stato (per esempio in Ucraina), ma lo fa intendere.
“Ho sempre mantenuto la privacy – ha detto Fico citato dai media -, e anche adesso mi limiterò al fatto che l’attentato ha causato gravi danni alla mia salute: operazioni ripetute, molto dolore e sofferenza. Sarà un miracolo se potrò tornare al lavoro tra poche settimane”. Il capo del governo dubitava che l’attentato fosse stato preparato da un “pazzo solitario”, ma si è convinto che dietro l’attacco vi sia la regia di entità sovranazionali che orienta e guida la minoranza.
Il primo ministro Fico ha detto che non farà causa né chiederà risarcimenti al criminale che gli ha sparato. Il premier ha osservato che il killer era solo un “messaggero di odio politico” dell’opposizione slovacca. L’aggressione al primo ministro slovacco è avvenuta lo scorso 15 maggio. E’ stato colpito da tre proiettili da arma da fuoco. Lo scrittore Juraj Cintula, autore dell’attacco, ha ammesso la sua colpevolezza davanti al tribunale.
Alcuni giorni fa i medici hanno dimesso Fico disponendo cure domiciliari. Il primo ministro slovacco prevede di tornare al lavoro entro questo mese di giugno o il prossimo luglio.